Misure ghiacciaio di Hohsand (Val Formazza)

a cura di Paolo Valisa, aggiornamento 16 settembre 2019

Anche quest'anno sono proseguite le misure sul ghiacciaio di Hohsand meridionale, tra i più vicini al Varesotto, nell'alta val Formazza. La serie delle misure frontali e fotografiche vengono effettuate dal meteorologo del CGP Paolo Valisa fin dal 1992, in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano e la Società Meteorologica Italiana.
Sul sito si può consultare anche il rapporto del 2015, il rapporto del 2013, il rapporto 2017 e il rapporto 2018. Il ghiacciaio di Hohsand meridionale occupa il vasto pendio che scende in direzione NE dalla punta d'Arbola (3235 m) fino alla fronte, emersa dal lago del Sabbione alla fine degli anni '80, ed ora ritiratasi fino a 2510 m di quota.

Panorama gh. Hohsand meridionale

Panoramica del ghiacciaio del Sabbione meridionale (Hohsand) ripresa dai pressi del passo del Vannino. Sono confrontate le immagini del 2018 con quella del 2019. Si notano, a sola distanza di un anno, nuove rocce che emergono dal ghiaccio che ha perso spessori dell'ordine di 1-2 metri. Tutto il ghiacciaio è privo di neve residua e dunque il bilancio di massa è negativo fino sulla vetta della Punta d'Arbola (3235 m). (foto P. Valisa 17 settembre 2018 e 3 settembre 2019 - CGP).

L'annata glaciologica 2018-2019 lasciava ben sperare per le abbondanti precipitazioni invernali nei mesi primaverili con coperture nevose nella media o persino leggermente superiori alla media all'inizio di giugno.
Tuttavia il caldo estivo è stato quasi senza interruzioni da giugno ad agosto con due ondate di calore dal 25 giugno all'8 luglio e nella terza decade di luglio. Persino il 9 agosto lo zero termico toccava ancora i 5000 m di quota. Nel suo complesso l'estate è stata la seconda più calda, seconda solo a quella del 2003.
Come ormai succede di consueto, anche nel mese di settembre sono state numerose le giornate con temperature in quota decisamente estive e zero termico oltre 4000 m.

Panoramica dalla fronte del ghiacciaio


La fronte del ghiacciaio, sempre più sottile e inerte, è ormai in gran parte coperta da pietrame affiorato dal ghiaccio a causa dell'intensa fusione

Il ritiro frontale prosegue a ritmi velocissimi. Nel 2012 l'arretramento era stato di 17 metri, nel 2013 è stato di 31 metri, nel 2014 di 11 metri e nel 2015 di ben 60 metri. Nel 2017 di 50 metri, nel 2018 di 20m mentre nel 2019 sono stati misurati ben 180 m a causa della risalita del ghiacciaio su un gradino roccioso.
Valori importanti per un ghiacciaio la cui lunghezza è di soli 2 km. La fronte nei vari anni è stata mappata con GPS ed è stata sovrapposta alla griglia delle coordinate latitudine e longitudine (in secondi d'arco).

Ritiro fronte 2010-2018

Il ritiro della fronte del ghiacciaio di Hohsand meridionale anno dopo anno, dal 2012.

Terreno abbandonato davanti alla fronte


L'aspetto desolante della distesa di materiale morenico e limo glaciale, liberata dal ghiacciaio in pochi anni. In lontananza il lago del Sabbione, in cui si gettava la lingua del ghiacciaio fino alla fine degli anni '80. In primo piano quello che resta delle paline ablatometriche che sono oramai interamente uscite dal ghiaccio a causa dell'intensa fusione.



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