Le trombe d'aria e d'acqua
Le trombe d'aria o tornado sono vortici provocati dalla rapida risalita di aria alla base di una nube temporalesca particolarmente intensa
(chiamata supercella o mesociclone), che risucchia l'aria al suolo spesso proveniente dalla corrente discendente della nube stessa. La
colonna di aria ascendente viene allungata verso l'alto riducendone il diametro ed aumentando così la velocità di rotazione eventualmente
presente.
Formazione di una tromba d'aria o tornado, alla base di un cumulonembo (nube temporalesca) particolarmente intensa e in rotazione (temporale a supercella o mesociclone).
Le trombe d'aria traslano seguendo la cella temporalesca che li ha generati e si manifestano con una colonna scura, spesso a forma di
imbuto (da cui deriva il nome) con la parte più stretta o "proboscide" verso il suolo. Questa colonna è in realtà una nube di goccioline
d'acqua mescolate a polvere e detriti. Vicino al suolo polvere e detriti sono abbondanti, perchè la bassa pressione risucchia l'aria
verso l'interno e verso la parte più alta della colonna. In parte i detriti possono essere scagliati al di fuori dell'area in cui si ha
la più forte velocità del vento, ed altri vengono strappati dal suolo in un ciclo continuo.
La "Tromba d'acqua" del 4 Luglio 2000, fotografata verso le ore 11 sul Lago Maggiore di fronte a Maccagno (VA) -
foto gentilmente fornita dal sig. U. Dozio, Ristorante "Lido" a Maccagno
La forma a imbuto si deve al fatto che, nella parte superiore della colonna, l'aria in ascesa si espande, provocando un raffreddamento e un
aumento dell'umidità relativa e della condensazione.
Il precursore della tromba d'aria è una nube ad imbuto (funnel cloud) che scende dalla nube temporalesca ma ancora
non tocca il suolo. Si osservano non di rado "funnel clouds" che si disperdono e non proseguono l'intensificazione che le porta a toccare
il suolo formando il tornado. E' possibile anche osservare tornado multipli, in funzione del rapporto tra la velocità ascensionale dell'aria e
della velocità di rotazione periferica della colonna rotante. Se questa supera la velocità ascensionale, vi sarà tendenza a regime
turbolento e formazione di trombe multiple.
Il diametro del vortice varia da pochi metri a qualche centinaio di metri. Eccezionalmente si possono raggiungere
diametri al suolo di 500 m, soprattutto nelle vaste pianure degli Stati Uniti dove le trombe d'aria sono particolarmente frequenti e hanno
assunto il nome di "Tornado" (dallo spagnolo "tornador", girare) divenuto sinonimo di tromba d'aria.
All'interno del "tubo di vento" si possono raggiungere velocità che vanno da 100 Km/h a 400-500 Km/h. La velocità del vento
definisce l'intensità del tornado in base alla scala Fujita, riportata nella tabella seguente.
I venti sono vorticosi e molto forti anche all'esterno del tubo, come si ricava dalla larghezza della striscia dove si manifestano i danni,
che è talvolta di qualche centinaio di metri. La velocità del vento consente di calcolare la caduta di pressione nel cuore del tornado,
poichè la forza centrifuga ρV2/R bilancia il gradiente di pressione ΔP/R (dove R è il
raggio del tornado e ρ la densità dell'aria). Per venti dell'ordine di 150 km/h (tornado F1) la caduta di pressione è di 17 hPa ed avviene in pochi secondi,
provocando l'esplosione degli infissi degli edifici. Le trombe d'aria che interessano la Lombardia sono
per la maggior parte classificate F0 o F1, sufficienti comunque per danneggiare alberi e sollevare tegole. Il Varesotto non è molto
soggetto a questi fenomeni atmosferici anche perchè la vicinanza delle montagne non consente la libera rotazione delle nubi temporalesche.
Grado | Classificazione | Velocità del vento |
---|---|---|
F0 | DEBOLE | 105–137 km/h |
F1 | MODERATO | 138–178 km/h |
F2 | SIGNIFICATIVO | 179–218 km/h |
F3 | FORTE | 219–266 km/h |
F4 | DEVASTANTE | 267–322 km/h |
F5 | CATASTROFICO | > 322 km/h |