Rendiconto meteorologico di Ottobre 2018 a Varese
Il mese di ottobre è stato il più caldo a Varese, almeno dal 1967 ed ha superato di 0.1°C il record precedente del 2014. Responsabile delle alte
temperature è stata la persistenza di alte pressioni e bel tempo fino al giorno 25 con elevate temperature massime, mentre dal giorno 26 correnti
umide meridionali hanno dato inizio all'autunno, tuttavia con clima molto mite e notevole innalzamento delle temperature minime.
La massima assoluta del mese a Varese è stata di 27.8°C il giorno 24 ed è la terza temperatura più alta per ottobre dopo l'11 ottobre 2011 (28.5°C)
e il 3 ottobre 1997 (28°C), tuttavia è di gran lunga al primo posto per quanto riguarda la terza decade del mese. Il record precedente era infatti di
23.2°C, registrato il 27 ottobre 2017.
Il primo giorno del mese è coperto con alcune piogge per il transito di un minimo depressionario sul N-Italia. La bassa pressione si sposta qukindi verso
sud e richiama venti settentrionali con favonio che soffia dalla serata del giorno 1 al mattino del 2 riportando il sole e l'anticiclone atlantico
ceh mantiene bel tempo fino al giorno 5.
Il giorno 12 termina una breve fase di correnti meridionali, interrotte dal ritorno di un anticiclone dal N-Africa e dall'Iberia. Le nubi si dissolvono e lasciano intravedere le Alpi imbiancate dalle deboli nevicate dei due giorni precedenti fino a 2700 m. (foto P. Valisa - CdF - 12 ottobre 2018)
Il giorno 6 un vortice depressionario risale dal Mediterraneo verso le Alpi e riporta cieli nuvolosi con poca pioggia ma il giorno 7 prevale nuovamente
l'alta pressione con ritorno del sole fino al giorno 9, anche se con qualche banco nuvoloso o nebbie notturne.
Nei giorni 10 e 11 l'anticiclone si sposta verso Est e le nostre regioni sono raggiunte da correnti meridionali ai margini del vortice depressionario sull'Irlanda
con cieli molto nuvolosi, qualche pioggia o rovescio e neve oltre 2700 m. Già il giorno 12 però l'anticiclone risale dall'Iberia, congiungendosi con quello
sull'Europa orientale con ritorno di bel tempo autunnale, mite durante il giorno e in montagna (0°C a 3500m) fino al 14.
Dal giorno 15 si avvicina una perturbazione atlantica ma con poche piogge e solo nuvole irregolari poichè risulta indebolita dalla presenza dell'anticiclone
sull'Europa orientale ma dal 17 torna a prevalere l'anticiclone europeo con giornate soleggiate e miti (Max 21-22°C) fino al giorno 20.
Il giorno 21 un freddo vortice depressionario scende velocemente dal Nord Europa sull'Adriatico e in serata spinge raffiche di vento freddo orientale sulla
pianura padana con alberi caduti a Melegnano, Gorgonzola, San Donato, Lodi. A Varese il vento raggiunge 41 km/h e 55 km/h a Malpensa. Già dal giorno
seguente riprende il bel tempo portato dall'anticiclone atlantico che si estende verso Nord fino alle isole Britanniche e conduce così masse d'aria mite
subtropicale verso le Alpi con ricaduta favonica il giorno 24. Siccome la massa d'aria in quota era notevolmente calda per la stagione (0°C a 4200m), il
favonio sulle Prealpi e sulla pianura padana risulta eccezionale con temperature
tra 28 e 29°C e punte di 30°C a Lugano e Tradate, come illustrato nella pagina dedicata. Il 25 residuo favonio, mite e soleggiato, viene spento un incendio
sul monte Monarco, favorito dal vento.
Il giorno 26 è possibile fissare con precisione l'inizio dell'autunno. Una saccatura depressionaria scende dalle Isole Britanniche fino all'Iberia. Intense
correnti in quota da Sud-SE, umide e miti, raggiungono lo sbarramento alpino con nuvole e abbondanti piogge fino a fine mese. A Varese nei giorni 27-28-29 si
accumulano ben 180 mm di pioggia ma la mappa delle isoiete mostra che quantitativi di pioggia anche doppi cadono su
Ossola e Cusio con notevole aumento del livello del Verbano fino a 194.75 m slm. Neve oltre 1800m (180 cm presso il rif. Zamboni a Macugnaga). La fase di maltempo culmina nella serata del 29 con risalita
dal Golfo Ligure verso le Alpi del vortice depressionario (nominato Vaia) che richiama forti venti da E-SE (110 km/h a CdF, 72 km/h a Malpensa) con un
centinaio di alberi abbattuti a Campo dei Fiori e temporali diffusi, e il cielo serale illuminato dappertutto da lampi continui come fosse il mese di agosto.
I danni sono molto maggiori in Liguria (mareggiate) e in Veneto con acqua alta record a Venezia (156 cm), esondazioni diffuse e venti fino 180 km/h sulle Dolomiti
sul Bellunese e sull'altopiano di Asiago con interi boschi rasi al suolo, paesi isolati e black-out prolungato per giorni.