Radiazione solare ultravioletta stima dell'indice UV
Radiazione globale | ||
Radiazione UVA | ||
Radiazione UVB | ||
Componente diretta | ||
Eliofania | ||
UV index max |
* dati parziali in aggiornamento
- Centro Geofisico Prealpino - Statistiche Meteorologiche |
Radiazione globale | ||
Radiazione UVA | ||
Radiazione UVB | ||
Componente diretta | ||
Eliofania | ||
UV index max |
* dati parziali in aggiornamento
La radiazione solare si estende ben oltre la luce visibile che ci mostrano i nostri occhi. Oltre il colore rosso
si estende l'infrarosso, che avvertiamo come calore sulla pelle ed è in gran parte bloccato dal vapor d'acqua e dagli altri
gas serra presenti in atmosfera. Oltre il blu entriamo nell'ultravioletto (UV), che diventa più energetico e pericoloso, più
ci allontaniamo dal visibile. Fortunatamente gran parte dell'UV proveniente dal sole è bloccato dalla nostra atmosfera,
principalmente dallo strato di ozono (O3, ossigeno triatomico) presente nella stratosfera tra 15 e 35 km di altitudine.
Radiazione solare. Sono messe in evidenza le porzioni UVA, UVB, UVC.
La componente ultravioletta della radiazione solare viene suddivisa in UVA, UVB e UVC. La radiazione UVA confina con il colore
blu e la sua lunghezza d'onda si estende da 400 a 315 nm, l'UVB è compreso tra 315 e 280 nm e l'UVC ha lunghezza d'onda compresa tra 280 e 100nm. La radiazione UVA è bloccata solo debolmente dall'Ozono ma non è molto pericolosa per la pelle, quanto invece
l'UVB, che può danneggiare i tessuti ed è strettamente correlata con l'insorgenza dei tumori della pelle e danni alla vista.
Fortunatamente solo il 5% dell'UVB riesce a raggiungere il suolo, al livello del mare. L'UVC, ancora più peridoloso, è bloccato
completamente.
L'esposizione ultravioletta è più intensa in montagna e durante la stagione estiva, quando il sole è alto sull'orizzonte e la
sua radiazione attraversa uno strato più sottile di atmosfera con minore dispersione.
Per il monitoraggio della radiazione UV, il Centro Geofisico Prealpino dispone di radiometri UVA e UVB, oltre al radiometro
globale.
I radiometri del CGP presso la stazione meteoclimatica di villa Baragiola - Varese
A causa della differente pericolosità della radiazione ultravioletta UVA, UVB e UVC, per calcolare il rischio complessivo è stato introdotto un indice che va da 1 a 11 e rappresenta la somma pesata di ogni componente UV, moltiplicata per un fattore di danneggiamento epidermico. A Varese in una giornata soleggiata di dicembre, l'indice UV raggiunge il valore 2 mentre può salire fino a 9 nel mese di giugno. Valori più elevati si registrano in alta montagna (anche oltre 11).
Calcolo dell'indice UV a partire dalla somma pesata della radiazione UV.
Se il valore dell'indice UV è pari a 1 o 2 è possibile esporsi al sole senza precauzioni. Se invece i valori si situano
fra 3 e 6 è indispensabile proteggersi, a seconda del tipo di pelle, con un cappello, con degli occhiali da sole e con la crema
solare. Quando poi l'intensità dei raggi raggiunge il valore 7 dell'indice UV, è importante ridurre il più possibile l'esposizione al
sole, evitare le ore tra le 11 e le 16 e usare creme ad alta protezione.
In montagna il riverbero della neve può aumentare sensibilmente l'irraggiamento UV. La presenza di nubi può trarre in inganno poichè
attenua sensibilmente la radiazione visibile ma solo in misura minore quella ultravioletta.