L'arcobaleno bianco o fog bow
L'arcobaleno bianco si forma con la stessa geometria dell'l'arcobaleno colorato, ad una distanza
di 42 gradi dalla direzione antisolare. In lingua anglosassone è solitamente chiamato "fog bow" oppure "white rainbow".
La mancanza dei colori è dovuta alla dimensione delle goccioline che rifrangono la luce.
Arcobaleno bianco fotografato da Matera da Paolo Galli (Società Astronomica Schiaparelli) nella fase di dissoluzione della nebbia
L'arcobaleno colorato è creato dalla rifrazione della luce solare all'interno di gocce di pioggia con dimensioni 0.1-2 mm,
mentre l'arcobaleno bianco si origina da goccioline di nebbia che hanno dimensioni inferiori a 0.05 mm. Più le gocce sono piccole, maggiore importanza
assume la diffrazione, poichè la dimensione delle goccioline diventa comparabile con la lunghezza d'onda della luce.
L'effetto della diffrazione è di allargare l'angolo di rifrazione di ogni raggio luminoso, provocando la mescolanza dei colori che producono
il colore bianco.
Colorazione dell'arcobaleno in funzione della dimensione delle goccioline, calcolato con la teoria elettromagnetica (scattering di Mie).
Nella parte sinistra del diagramma si nota che tanto più piccole sono le dimensioni delle goccioline, tanto più l'arcobaleno si allarga e i colori si confondono
producendo la colorazione bianca.
La spiegazione dell'arcobaleno bianco era stata già intuita da Leonardo da Vinci che così scriveva nel 1487 nel suo "Trattato della pittura":
...e tanto tali gocciole sono più minute, tanto essi colori sono più morti; e se la pioggia è di natura di nebbia, allora l'arco sarà bianco
interamente scolorito .
Arcobaleno bianco fotografato sul lago di Varese da Paolo Valisa durante la dissoluzione della nebbia mattutina.
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