Finora abbiamo solo parlato di temperatura, senza mai introdurre il vapore acqueo che pure, con la formazione di nebbia e nubi basse
influenza e rende visibili gli ABL.
Figura 3: Distribuzione della nebbia in un ABL carico di umidità durante una notte serena (sinistra) e durante una notte con copertura
nuvolosa che sopraggiunge (destra). Nel primo caso il raffreddamento radiativo della sommità della nebbia porta ad un suo ispessimento
in prossimità dell'inversione con formazione del mare di nubi. Nel secondo caso la nebbia si concentra al suolo.
Durante la fase di miscelamento turbolento diurno, il vapor acqueo si distribuisce nell'ABL in modo da assumervi una percentuale costante
(gr vapore/kg di aria) esattamente come sono costanti fra loro le percentuali degli altri gas (ossigeno 21% ed azoto 78%, ad esempio).
Durante il successivo raffreddamento notturno, la temperatura degli strati prossimi al suolo puo' scendere a valori vicini o inferiori
alla temperatura di rugiada e l'umidità condensa sotto forma di nebbia.
Con il passare delle ore, soprattutto se il cielo è sereno, lo strato più alto della nebbia puo' raffreddarsi per irraggiamento, addensandosi
ulteriormente. Gli strati cosi' raffreddati, essendo più freddi e dunque più pesanti dell'aria sottostante, instaurano una circolazione
convettiva che miscela lo strato nebbioso e mantiene il suo gradiente di temperatura adiabatico, cioè lo strato dove si forma la nebbia si
raffredda della stessa quantità a tutti i livelli e non solo vicino al suolo, come illustrato dalla figura 3. La temperatura continua in
questo caso a diminuire con l'altezza e siccome la miscelazione di vapor d'acqua è costante, la nebbia più fitta si formerà in alto e spesso
con formazione di un vero e proprio strato nuvoloso che quasi sempre finisce per coincidere con l'inversione termica che chiude l'ABL.
Si è formato un "mare di nubi".
Quando le notti non sono serene ma invece il cielo è nuvoloso, il processo di miscelamento radiativo è più limitato e la nebbia tende a
concentrarsi negli strati più prossimi al suolo che sono quelli più freddi.
Durante il giorno, se l'irraggiamento solare è sufficiente, le nubi che chiudono l'ABL si riscaldano e si dissolvono distruggendo il mare di
nubi. Nei mesi più freddi, pero', la forte inclinazione dei raggi solari non permette al sole di riscaldare a sufficienza lo strato di nubi
sommitale che non si dissolve completamente e cosi si rafforzerà nella notte successiva (se questa è serena).
La figura 4 mostra un ABL ripreso dal Monte Morissolo (VB) verso le ore 10 del mattino durante condizioni anticicloniche invenali
(dicembre 2003) che mostra bene lo strato di nubi, creatosi per irraggiamento, che si trova alla sommità dell'ABL.
Figura 4: Di primo mattino dal Monte Morissolo verso Est si distingue molto bene l'ABL saturo di umidità e chiuso alla sua sommità da
un'inversione, resa visibile dal sottile strato di nubi. Piano piano il sole lo dissolverà.
Figura 5: Anche in primavera e autunno si possono verificare inversioni termiche come dimostra questa foto del 15 settembre
1996. Mentre in inverno sotto l'inversione si accumulano soprattutto i prodotti della combustione (ossidi di azoto e di carbonio)
oltre alle polveri sottili, in autunno e primavera la radiazione solare è abbastanza intensa da creare Ozono.
Figura 6: Una visione dell'inversione termica da sotto. L'hinterland milanese avvolto nella nebbia. La formazione della nebbia
ha subito cambiamenti anche a causa delle polveri sospese che determinano la possibile formazione e il diametro delle goccioline.