Rendiconto meteorologico di Febbraio 2020 a Varese
Il mese di febbraio a Varese, e su buona parte dell'Europa, è stato il più caldo mai registrato. A Varese le temperature sono state
0.8°C più alte che nel 1990 e nel 1998 che stabilivano, a pari merito, il record precedente. Temperature elevate sono state determinate
da alte pressioni persistenti con zero termico che è salito fino a toccare 3600 m e due episodi di favonio con massime attorno a 20°C.
La pioggia è stata quasi assente, totalizzando solo 2.4 mm in città. Il bimestre gennaio-febbraio, con solo 7.4 mm di pioggia, è stato
il secondo più asciutto di sempre, con un periodo senza precipitazioni significative che si è protratto dal 22 dicembre fino al 1 marzo
(71 giorni senza precipitazioni significative maggiori di 3 mm).
Con febbraio si chiude l'inverno 2019-2020, che con temperatura media di 6.0°C è al secondo posto tra quelli più caldi, dopo il 2006-2007
(media 6.3°C). Pioggia quasi nella media (254 mm contro 245 mm della norma) ma tutta concentrata in dicembre.
Nel mese di febbraio ci sono stati numerosi episodi di favonio, con muro di nubi lungo le Alpi oppure nubi da ondulazioni orografiche, come nel caso del giorno 20, in cui spettacolari altocumuli lenticolari hanno colorato il tramonto. (foto P. Valisa da Campo dei Fiori).
Il mese inizia con forte anticiclone sub-tropicale esteso dal N-Africa sul Mediterraneo che conduce tiepide ma veloci correnti da WNW
verso le Alpi determinando persistenti condizioni di bel tempo con favonio. Temperature record per la prima decade il giorno 2 con
massima di 19.7°C a Varese e polvere sahariana nel vento. Dal giorno 4 l'anticiclone si allunga verso le Isole Britanniche
e il vento diventa più intenso e freddo, ma il favonio mantiene le temperature sempre oltre le medie stagionali. Le raffiche più
forti fino in pianura si verificano il giorno 5 con alberi abbattuti (punte di 111 km/h a Campo dei Fiori, 86 km/h a Bodio,
72 km/h a Varese, 78 km/h a Tradate).
La prima debole perturbazione arriva tra la sera del giorno 9 e il mattino del 10 con nuvole ma solo quattro gocce ed è seguita da
favonio che riporta il sereno con ancora vento forte il giorno 11 (tetto scoperchiato a Luino). Tempesta invernale Sabine in Svizzera
e lungo le Alpi.
Il bel tempo anticiclonico prosegue con solo breve passaggio perturbato la sera del giorno 13 con spolverata di neve a Campo dei Fiori.
L'alta pressione raggiunge il culmine sulle Alpi il giorno 16 con 0°C che raggiungono i 3600 m, valore quasi estivo. L'inversione
termica favorisce l'accumulo di inquinanti al suolo che nel Milanese superano ininterrottamente le soglie.
Il giorno 17 le Alpi sono raggiunte da una perturbazione associata ad un profondissimo (925 hPa) vortice depressionario sulle
Isole Britanniche (sferzate dalla tempesta Dennis) però con sole poche gocce sul versante meridionale e ritorno del sole il 18.
Condizioni di favonio ritornano dal 19 al 24 con cieli tersi, nubi lenticolari e neve sulle Alpi solo oltre confine. Lo zero termico
si alza nuovamente fino a 3600 m e ne risulta il giorno 24 favonio particolarmente mite con massima a Varese di 21.4°C (quarto valore
più alto di sempre con record di 23°C il 15 febbraio 1990.
Perturbazioni da NW si alternano a favonio fino a fine mese, con neve e tempeste sulle creste alpine ma poco o nulla sulla pianura. Il
giorno 26 u fronte freddo particolarmente attivo riesce però a portare instabilità sufficiente per un breve rovescio di neve su
Castellanza e Legnano.