
Sebbene l’era altamente tecnologica del XXI secolo sia  alimentata (e dipenda sempre più) da petrolio e suoi derivati, e macchine  sempre più sofisticate hanno sostituito (e sostituiranno) il lavoro manuale  umano, si è dimenticato, forse a causa di vite troppo frenetiche (o  preoccupanti manie di onnipotenza),  che  Terra, e tutti i suoi abitanti (Homo Sapiens compreso),  siano legati “doppio filo” a quella strana  palla di fuoco che tutte le mattine si alza ad Est ad illuminare il cielo,  mandando a dormire Luna e Stelle; quello strano fuoco, di cui hanno dibattuto  per secoli filosofi (greci ed arabi), scienziati e papi, e che fu centro di  dispute (con finali a volte tragici) su posizioni in ciel e nell’Universo  stesso, è il nostro amato Sole, che ogni mattina da miliardi di anni irraggia  con luce ed calore il suo regno: il sistema Solare, di cui la Terra ne occupa  la terza posizione. Tutto iniziò e si sviluppò grazie a lui, perfetti equilibri  entrarono in gioco senza i quali nulla sarebbe stato possibile, per millenni fu  lui a scandire il ritmo dell’Uomo e delle stagioni, e fu sempre lui ad  infiammare gli animi sensibili alla ricerca di spiegazioni  sulla sua origine. 
    In molte culture antiche e preistoriche il Sole era  concepito come una divinità o come un fenomeno soprannaturale. Il culto ad esso  dedicato era centrale in molte civiltà come quella Inca, in Sud America, e  degli Aztechi, in Messico. Molti antichi monumenti furono costruiti tenendo  conto della posizione del Sole nei vari periodi dell'anno; ad esempio, i  megaliti di pietra segnano accuratamente il solstizio d'estate (presenti in  Nabta Playa in Egitto e Stonehenge in Inghilterra) e la piramide di El Castillo  in Chichén Itzà nel Messico è stata progettata per proiettare ombre a forma di  serpente durante gli equinozi.
    Anche la sua posizione in cielo e relativo moto dette un  gran da fare; rispetto alle stelle fisse il Sole sembra compiere una rotazione  attorno alla Terra nell'arco di un anno (sul piano dell'eclittica, lungo lo zodiaco):  per questo la nostra stella fu considerata dagli antichi astronomi greci come  uno dei pianeti ruotanti attorno alla Terra, occupante il centro dell’Universo  (sistema Geocentrico Tolemaico) . Ma nel 1543 nel suo trattato “De Revolutionibus” (pubblicato un anno  dopo la sua morte) uno scienziato polacco di nome Nicolò Copernico sfidò le  credenze del suo tempo proponendo una visione completamente nuova  dell’Universo, un sistema dove il Sole ne diviene il centro e la Terra  “declassata” a semplice pianeta ruotante intorno (sistema Eliocentrico).  Osservazioni astronomiche di Tycho Brahe e la successiva sintesi matematica  dell’allievo Keplero, noto per le sue “tre leggi” pubblicate nel 1609 nel  trattato “Astronomia Nova”, davano  prova che il sistema Tolemaico, con i suoi epicicli e forzature matematiche,  veniva ampiamente surclassato dal sistema Copernicano che Keplero addirittura  perfezionò per rendere conto di quelle irregolarità che il sistema stesso non  giustificava (es. orbite ellittiche invece che circolari). All'inizio del XVI  sec. Galileo Galilei fu tra i pionieri dell'osservazione del Sole con il suo  leggendario telescopio effettuando le prime osservazioni delle macchie solari,  supponendo che fossero dei piccoli oggetti passanti tra la Terra e il Sole.  Pubblicò nel 1610 il “Sidereum Nuncius”  dove l’eliocentrismo trova ulteriore conferma. Infine nel 1650 Isaac Newton  scopri la gravità, generalizzò per via teorica le leggi di Keplero (fino a quel  momento leggi empiriche sulla base di dati osservativi) ed unificò la fisica  celeste e fisica terreste; il sistema Eliocentrico (costato umiliazioni e per  alcuni la vita ai suoi molti sostenitori) prevalse sul il sistema Geocentrico e  il Sole trovò giusta posizione al centro dell’Universo.
    Ma oltre a moto e posizione il Sole ha preteso da noi una  spiegazione sulla sua intima natura; una delle prime spiegazioni scientifiche  sul Sole venne fornita dal filosofo Greco Anassagora, che lo immaginava come  una grande sfera di metallo infiammato più grande del Peloponneso, invece che  essere trascinato dal carro di Elio. Per aver insegnato questa “eresia” venne  imprigionato dalle autorità e condannato a morte (anche se venne in seguito  rilasciato attraverso l'intervento di Pericle). Il greco Eratostene  probabilmente fu il primo a calcolare accuratamente la distanza della Terra dal  Sole, nel III secolo a.C., in circa 149 milioni di chilometri, molto simile  alla quantità accettata attualmente.
    Sempre Isaac Newton nel 1650 osservò la luce solare  attraverso un prisma, dimostrando che essa è composta da molti colori dandole  una natura “corpuscolare”, mentre nel 1800 William Herschel scoprì la  radiazione infrarossa (responsabile del calore) presente oltre la parte rossa  dello spettro solare. Nel 1800 gli studi spettroscopici fecero  progressi, e Joseph von Fraunhofer effettuò le prime osservazioni delle linee  di assorbimento nello spettro, che vengono chiamate anche linee di Fraunhofer.
    Nei primi anni dell'era scientifica moderna, la sorgente  dell'energia solare costituì una sfida importante. Lord Kelvin suggerì che il  Sole era un corpo liquido in graduale raffreddamento che emetteva la sua  riserva interna di calore. L'emissione di energia venne spiegata da Kelvin e  Hermann von Helmholtz attraverso la loro teoria detta Meccanismo di Kelvin-Helmholtz,  ma in base a questa l'età stimata del Sole era di soli 20 milioni di anni,  molto inferiore ai diversi miliardi di anni suggeriti dagli studi geologici.  Nel 1890 Joseph Lockyer, lo scopritore dell'elio nello spettro solare, propose  una ipotesi meteoritica sulla formazione e sull'evoluzione del Sole.
    Una potenziale soluzione arrivò nel 1904, quando Ernest  Rutherford ipotizzò che l'energia potesse essere mantenuta da una fonte interna  di calore, generata da un meccanismo di decadimento radioattivo, tuttavia  Albert Einstein fornì lo spunto decisivo sulla questione con la sua relazione  massa-energia E=mc². Nel 1920 Sir Arthur Eddington propose l'idea di una  reazione di fusione nucleare prodotta dalla pressione e dalla temperatura  interna del Sole che trasformerebbe l'idrogeno in elio e produrrebbe energia a  causa della differenza di massa. Questo concetto teorico venne sviluppato negli  anni '30 dagli astrofisici Subrahmanyan Chandrasekhar e Hans Bethe che calcolò  i dettagli delle due principali reazioni nucleari che producono l'energia.
    Infine, nel 1957 venne pubblicato un documento intitolato Synthesis  of the Elements in Stars dove veniva dimostrato che la maggior parte degli  elementi nell'universo sono stati creati dalle reazioni nucleari all'interno  delle stelle. Quindi concedetemi l’aforisma: “Siamo polvere di stelle che  ragiona di Stelle”.
    Ma dopo questa breve, e spero interessante, panoramica  storica sul Sole direi che è giunto il momento di iniziare un viaggio  fantastico che nessuna sonda o nave spaziale reale potrà fare e dirigersi senza  indugio verso il cuore del nostro Sole per andare a scoprirne la struttura,  l’intima natura e i delicati meccanismi che costarono (e costano tuttora)  fatica e sudore alla menti più brillante della fisica moderna.