
“Strani” effetti atmosferici
Passiamo in rassegna alcuni tra i più importanti  fenomeni atmosferici che vedono protagonista, direttamente o indirettamente, il  nostro astro.
    Tutto  è comunque spiegabile grazie a tre leggi dell’ottica classica: diffusione, rifrazione e riflessione.  
    Perché il cielo è di colore azzurro? 
    Tutto  è riconducibile a un fenomeno ottico chiamato DIFFUSIONE ovvero, come dice la  parola, la luce che inizialmente si muove ordinata in linea retta dal Sole a  noi, incontrando molecole ed aerosol dell’atmosfera, viene diffusa in tutte le  direzioni. Ma, come dimostro Newton nella prima metà del 1700 con il suo famoso  prisma, la luce “bianca” e’ un mix di milioni di colori che vanno dal rosso al  viola, passando per l’arancione, il giallo, il verde e il blu; e come dimostrò  Maxwell alla fine del 1800, la luce non è altro che un caso particolare di onda  elettromagnetica e ad ogni colore è caratterizzato da una ben precisa  frequenza, esempio: il Rosso ha una frequenza di 0.72µm, il Verde 0.52µm mentre  al Violetto 0.42µm. 
    Le  molecole dell’aria diffondono (per la legge  di Rayleigh) prevalentemente la luce blu ed ecco perché il cielo ci appare  di questo colore. Ma se i raggi di luce incontrano una nube densa, quindi un  aerosol acquoso, le molecole d’acqua, grandi e molto ravvicinate, diffondono la  luce in eguale modo, indipendentemente dalla lunghezza d’onda, ecco il motivo  del perché le nubi ci appaiono bianche.
 
  Perché il sole all’alba o al far del tramonto assuma una  colorazione rosso-arancio mentre a mezzogiorno ci appare di un giallo vivo?
  La  risposta va cercata nel fenomeno noto come RIFRAZIONE ovvero, la deviazione che  subisce un raggio luminoso passando attraverso due mezzi di differente densità:  passando da un mezzo meno denso ad uno più denso (es. aria-acqua) il raggio  tende ad avvicinarsi alla normale alla superficie, viceversa nel passaggio da  un mezzo più denso ad uno meno denso (es. acqua-aria) il raggio tende ad  allontanarsi dalla normale alla superficie di separazione dei due mezzi.  Inoltre il quanto viene deviato un raggio luminoso dipende dalla sua lunghezza  d’onda ovvero dal suo colore.
  Quindi,  all’alba e al tramonto un raggio solare deve attraversare uno strato di  atmosfera più spesso rispetto a quello attraversato a mezzogiorno, di  conseguenza i raggi crepuscolari sono maggiormente deviati se paragonati a  quelli di mezzodì, inoltre, dovendo fare più strada al crepuscolo, la  componente blu/viola viene completamente diffuso (e quindi disperso) dalle  molecole atmosferiche; il risultato è un Sole rosso-arancio con intorno un  fiammante cielo che ne fa da cornice le cui tonalità dipendono fortemente dalla  composizione chimica dell’aria (presenza di pulviscolo, vapor acqueo,  inquinanti, ecc)
Come si forma l’arcobaleno?
    Meteora  che impegnò l’intelletto umano sin dai tempi di Aristotele, arrivando a Cartesio,  Newton e Maxwell. 
    Fenomeno  che si manifesta quando il Sole è alle spalle di un osservatore che vede  davanti a sé una nube dalla quale stia cadendo pioggia. Il fenomeno è dovuto ai  processi di rifrazione e riflessione che il raggio solare subisce quando  penetra in una gocciolina d’acqua in sospensione nell’atmosfera. Il più comune  è l’arcobaleno primario, con il ROSSO  come colore esterno e VIOLETTO come bordo interno. In questo caso il raggio  solare, una volta entrato nella goccia di pioggia, viene riflesso UNA sola  volta dal fondo della goccia stessa prima di riemergere nell’aria.
     Arcobaleno
 Arcobaleno
    Se  il raggio subisce DUE riflessioni prima di uscire dalla goccia di pioggia,  allora si forma un arcobaleno secondario,  esterno al primario e decisamente meno luminoso, separato da questo da una zona  più scura  chiamata “banda d’Alessandro”  (in onore di Alessandro di Afrodisia, commentatore di Aristotele, che per primo  nel 200 d.c. ne evidenziò l’esistenza) e con la sequenza dei colori invertita  rispetto al primario. 
    Infine,  la lunghezza dell’arco decresce e si allontana verso l’orizzonte via via che il  Sole si innalza nel cielo. Ecco perché il fenomeno si osserva soprattutto al  mattino o nel tardo pomeriggio.