Spedizione in Namibia - 3-9 aprile 2022

Il nostro sogno di utilizzare un telescopio per l'osservazione dell'emisfero australe si è concretizzato all'inizio dell'estate del 2021, quando un nostro socio di lunga data, Piergiorgio Ferrante, ci ha donato il suo telescopio, un bellissimo riflettore RC360 della Officina Stellare, corredato di colonna, montatura, camera digitale ed accessori. Un vero gioiello!
La nostra idea di posizionarlo in Namibia, presso la Hakos Astro Farm, l'ha trovato entusiasta! Purtroppo le sue condizioni di salute si sono aggravate, ed il 31 agosto 2021 ci ha prematuramente lasciato.
Abbiamo testato tutto l'equipaggiamento presso l'Osservatorio nell'autunno/inverno 2021-2022, e finalmente a marzo lo abbiamo spedito in Namibia. Sarà utilizzato, come da sua volontà, sia per la ricerca (in ambito asteroidi/comete) sia per astrofotografia.
In queste pagine segue il resoconto della spedizione in Namibia per il montaggio ed il collaudo del telescopio "Piergiorgio Ferrante"; alla spedizione hanno partecipato Andrea Aletti, Federico Bellini, Luca Buzzi e Gianni Galli.



3 aprile - Arrivo
4 - 5 aprile - Montaggio
6 - 7 - 8 aprile - Primi risultati
9 aprile - Partenza

3 aprile - Arrivo




Finalmente si parte! Alle ore 20.35 del 2 aprile ci imbarchiamo su un volo della Ethiopian Airlines, per giungere in Namibia alle 13 del giorno successivo. Quasi 15 ore di viaggio, cambi inclusi, non sono uno scherzo!
Dall'Hosea Kutaku International Airport ci aspettano 2 ore e mezza di viaggio in auto, su un bel pick-up con ampio bagagliaio. Si parte verso la capitale, Windhoek, distante circa 30 km dall'aeroporto. Passata la città, improvvisamente la strada diventa sterrata: ben 114 km fino alla Hakos Farm!
Il paesaggio non è brullo come ci si potrebbe immaginare, perchè con marzo termina la stagione delle piogge: da aprile inizia la stagione secca, con precipitazioni sostanzialmente assenti per 6 mesi!
Durante il viaggio ci siamo imbattuti in due babbuini a lato strada (per niente piccoli!), diversi facoceri (più piccoli di quello che immaginavo) e antilopi!


La scelta di un pick-up con gomme rinforzate è stata intelligente!

La scelta di un pick-up con gomme rinforzate è stata intelligente!


114 km di strada sterrata!

114 km di strada sterrata!


Finalmente arrivati alla Hakos Farm!

Finalmente arrivati alla Hakos Farm!


Una delle serie di tetti scorrevoli: uno ospiterà il nostro telescopio

Una delle serie di tetti scorrevoli: uno ospiterà il nostro telescopio


Tutto montato, pronti per la prima notte di osservazioni al telescopio

Tutto montato, pronti per la prima notte di osservazioni al telescopio


L'assenza totale di qualsiasi luce rende la Via Lattea davvero superba!

L'assenza totale di qualsiasi luce rende la Via Lattea davvero superba!


Venere luminosissimo in basso, con Marte e Saturno vicini appena più in alto, all'interno della luce zodiacale!

Venere luminosissimo in basso, con Marte e Saturno vicini appena più in alto, all'interno della luce zodiacale!


4 - 5 aprile - Montaggio




La mattina di lunedì, dopo una abbondante colazione (qui non pranzano a mezzogiorno...) iniziamo i lavori di montaggio di tutta la strumentazione elettronica: PC, apparati di rete, cablaggi del telescopio e della montatura, ecc... Vogliamo che tutto sia pronto per la prima notte di osservazione, che sarà visuale: non possiamo lasciarci sfuggire l'occasione di osservare le meraviglie del cielo australe con i nostri occhi.
La sera, dopo il solito fantastico tramonto con il cielo colorato dalle polveri eruttate qualche settimana fa dal vulcano sottomarino di Tonga, iniziano le osservazioni. Non ci si abitua facilmente ad avere un cielo nero, con l'unica luce della Via Lattea ad illuminare la scena. Se non si porta con sè una pila, è impossibile qualsiasi tipo di movimento: il terreno è nero! Se non fosse per un minimo accenno di strada sterrata chiara che giunge alla postazione dei telescopi, non sapresti se davanti a te hai erba oppure un burrone.
Per noi, abituati a leggere in piena notte a causa dell'inquinamento luminoso della pianura padana, è un privilegio poter avere un telescopio sotto questi cieli.
Il primo oggetto celeste che osserviamo è l'ammasso globulare Omega Centauri, già ben visibile ad occhio nudo: al telescopio è la più bella visione che io abbia mai visto; nulla è paragonabile. Le stelle sono innumerevoli, e l'ammasso è risolto fino al centro: occupa 2/3 del campo dell'oculare, a 85x.
Poi è la volta della nebulosa attorno a Eta Carinae, una delle candidate all'esplosione come supernova; poi la nebulosa Tarantola all'interno della Grande Nube di Magellano, la galassia Centaurus A, la cui banda nera è ben visibile; poi le galassie M65 e M66 nel Leone, la galassia M104 nella Vergine (allo zenith!), le nebulose M8 e M20 nel Sagittario ed altro ancora. Decidiamo di andare a letto verso le 3.30, ma alcuni di noi rimangono ancora svegli per fare foto alla Via Lattea.

La mattina del 5 aprile è la volta del montaggio di tutti gli accessori fotografici, che rimarranno in via permanente sul telescopio: la guida fuori asse per le lunghe pose fotografiche con i vari filtri colorati (fotometrici scientifici ed interferenziali), la ruota portafiltri e la camera CCD, con i relativi software.
A sera siamo pronti per le prime riprese fotografiche...!


Iniziano le operazioni di montaggio della parte elettronica

Iniziano le operazioni di montaggio della parte elettronica


Iniziano le operazioni di montaggio della parte elettronica

Iniziano le operazioni di montaggio della parte elettronica


Iniziano le operazioni di montaggio della parte elettronica

Iniziano le operazioni di montaggio della parte elettronica


I colori del tramonto sono difficilissimi da catturare in fotografia: ad occhio sono uno spettacolo!

I colori del tramonto sono difficilissimi da catturare in fotografia: ad occhio sono uno spettacolo!


I colori del tramonto sono difficilissimi da catturare in fotografia: ad occhio sono uno spettacolo!

I colori del tramonto sono difficilissimi da catturare in fotografia: ad occhio sono uno spettacolo!


L'assenza totale di qualsiasi luce rende le nuvole nere!

L'assenza totale di qualsiasi luce rende le nuvole nere!


L'unica fonte di inquinamento luminoso (se così si può dire...) è la capitale Windhoek, distante oltre 100 km!

L'unica fonte di inquinamento luminoso (se così si può dire...) è la capitale Windhoek, distante oltre 100 km!


La Via Lattea con la Piccola Nube di Magellano in basso

La Via Lattea con la Piccola Nube di Magellano in basso


La Piccola Nube di Magellano, con l'ammasso globulare 47 Tucanae

La Piccola Nube di Magellano, con l'ammasso globulare 47 Tucanae


6 - 7 - 8 aprile - Primi risultati




Di nuvole neanche l'ombra, a parte alcune velature il 6 aprile; le temperature diurne si alzano sempre più: siamo a circa 28 gradi di massima, e 14 gradi la notte.
Il giorno trascorre sistemando i problemi hardware e software incontrati la notte precedente, ma per vedere se sono risolti occorre poi aspettare la sera. Non è affatto banale mettere a punto un telescopio scientifico: ci sono moltissimi componenti che devono funzionare all'unisono, non ultimo il software di gestione che controlla il telescopio, il fuocheggiatore, la camera di guida, la ruota portafiltri, la camera CCD, lo schermo di calibrazione dei flat field. Iniziamo a pensare che forse una settimana è poco, ma naturalmente ce la dobbiamo fare.
Occorre risolvere tutto in loco, perchè poi da remoto in Italia se qualcosa non funziona può essere un grosso problema, anche se i tecnici della Hakos Farm possono sicuramente intervenire con competenza.
Si va a letto tra le 3 e le 5, e ci si sveglia alle 10. Occorre a volte staccare un attimo la spina dal lavoro, e quindi decidiamo di andare a visitare un particolare telescopio che si trova a 35km da qui: H.E.S.S. (High Energy Stereoscopic System). Non sono telescopi che lavorano nella banda ottica, ma catturano la luce Cerenkov prodotta dall'interazione tra i fotoni altamente energetici che provengono da alcune sorgenti celesti e la nostra atmosfera. Il nome è un omaggio a Victor Hess, Nobel per la fisica nel 1936, scopritore dei raggi cosmici.


Il più grande dei 5 telescopi a luce Cerenkov di H.E.S.S.

Il più grande dei 5 telescopi a luce Cerenkov di H.E.S.S.


La "camera fotografica" di H.E.S.S.

La "camera fotografica" di H.E.S.S.


L'interno della camera con i fotomoltiplicatori

L'interno della camera con i fotomoltiplicatori


Il più grande dei 5 è impressionante: 28 metri di diametro totale degli specchi che lo compongono, e la camera è un array di 960 fotomoltiplicatori. Un sistema molto complesso che ha permesso di fare luce su alcuni dei fenomeni più violenti ed energetici dell'Universo.
Di ritorno alla Farm notiamo diversi animali: antilopi, facoceri, addirittura un babbuino, oltre ad innumerevoli (ed enormi!) nidi di uccellini.
Ad accoglierci il solito bellissimo tramonto, segno che la cena è quasi a tavola (si cena alle 19). Zuppa, a volte un tentativo di pasta che andava tolta 5 minuti prima, riso con banane (che mai mi sarei sognato di mangiare ma che non è davvero male), una ciotola con un condimento universale di cui non ho mai osato chiedere gli ingredienti ed una tonnellata di caffè che ci aiuterà a tenerci svegli di notte.


Un'antilope

Un'antilope


Un'antilope del genere Oryx

Un'antilope del genere Oryx


Un babbuino

Un babbuino


Un enorme nido di uccelli

Un enorme nido di uccelli


Il Sole tramonta: siamo pronti per un'altra notte di osservazione

Il Sole tramonta: siamo pronti per un'altra notte di osservazione


Una veloce foto alla Luna prima di iniziare con gli astri del profondo cielo

Una veloce foto alla Luna prima di iniziare con gli astri del profondo cielo


Accendiamo il telescopio, e subito c'è un problema: la camera di guida non ne vuole sapere di funzionare. Stacco l'USB dalla camera e si accende lo schermo luminoso del flat field, che proprio non c'entra niente. E' come se a casa spegni la luce del bagno e parte il microonde.
Dopo alcuni tentativi, conditi da qualche supplica ai santi della Namibia, capiamo che il problema è la prolunga USB. Dei 420kg di spedizione dall'Italia alla Namibia che cosa non ci siamo portati dietro di scorta? Esatto, una prolunga USB. Ne chiediamo in prestito (a tempo indeterminato) una.
Adesso funziona tutto, e decidiamo di fare la prima vera fotografia con il telescopio alla bellissima galassia M83 nella costellazione australe dell'Hydra. Due ore di esposizione complessiva con i filtri colorati LRGB. La mattina successiva invio le immagini in Italia a chi ci sa fare con l'elaborazione: grazie Michele Calabrò e Luca Ghirotto! (volontari dell'Osservatorio, ndr). Il risultato è clamoroso, ed onestamente sopra le aspettative.


La bellissima galassia a spirale M83 nella costellazione australe dell'Hydra

La bellissima galassia a spirale M83 nella costellazione australe dell'Hydra


Le notti proseguono così, facendo foto al telescopio, foto al cielo con obiettivi fotografici e sperando che, una volta in Italia, non sorga qualche problema che qui non abbiamo mai riscontrato. Tutto è possibile!
Non c'è nessun rumore nelle postazioni in muratura dove sono collocati i vari telescopi. Gli unici rumori sono i telescopi che si muovono, le camere che scattano le foto, le ventole dei computer, qualche grillo e cicala.


Non ci stancheremmo mai di osservare la Via Lattea, uno spettacolo ormai precluso a chi vive in zone illuminate

Non ci stancheremmo mai di osservare la Via Lattea, uno spettacolo ormai precluso a chi vive in zone illuminate


La nebulosa di Eta Carinae

La nebulosa di Eta Carinae


Il telescopio sta lavorando, ne avrà per un pò; il pensiero corre. A casa tutto bene? Mentre noi siamo qui, in mezzo al nulla, cosa succede nel resto del mondo?
Una rapida occhiata alla targa collocata fuori dalla nostra postazione ci ricorda il caro Piergiorgio Ferrante, che non ha potuto vivere con noi il sogno di veder collocato il suo telescopio sotto il cielo incontaminato della Namibia. Che peccato.
Ci penseremo noi a farlo fruttare al meglio!


 
 
 
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