SEZIONE ECLISSI



15 Febbraio 1961 - L'ULTIMA ECLISSE TOTALE DI SOLE VISIBILE IN ITALIA IN QUESTO SECOLO


(6)

LA CORONA



...."La volta celeste è divenuta oscura, da Ovest scorro le valli divenute buie l'una dopo l'altra.
Sento un frusciare d'ali frenetico ed improvviso e intuisco che gli uccelli corrono spaventati ai loro nidi, turbati dall'improvviso ritorno della notte"....



Sono le 8 e 34minuti. Sullo schermo bianco le ombre volanti appaiono nitidissime, sconcertanti, ma intuisco finalmente il motivo perché nessuno sia mai riuscito a fotografarle: si muovono dal basso verso l'alto e contemporaneamente da sinistra verso destra a velocità folle e perciò impossibile da fotografare con un otturatore da 1/500 di tempo massimo!
A questo punto Tagliabue annuncia con voce rotta dall'emozione : "la corona!"

Mi volto e alla mia vista incantata appare d'un tratto uno spettacolo di sovrumana bellezza e di tremendo fascino: una gloria di luce argentea si leva attorno al disco della Luna, sino ad oltre un diametro; sulla destra, in alto, un pennacchio coronale enorme e, al polo Nord, una raggiera ripiegante verso Est e verso Ovest, sintomo dell'intenso campo magnetico polare.

A Sud un identico fascio radiale ricurvo nei due sensi, a sinistra, in alto, un'enorme esplosione stimata estesa circa un quarto del diametro solare, pari a circa 250.000 Km. Subito dopo anche a destra, alla medesima latitudine, compare una protuberanza esplosiva.

Immense volute di gas incandescenti, le protuberanze, appaiono al Wiroscope FUSA come grossi getti ricurvi di colore rosso cupo.

Controllo con la coda dell'occhio il lavoro di Piccinelli all'astrografo; Zanzi è uscito dalla tenda e sta girando la ripresa della totalità.
Nicora è passato alla Rolleiflex e continua il lavoro interrotto da Piccinelli; il dott. Cioffi, immobile e incantato, segue la fase con un grosso binocolo.
Renzo Lozza osserva trasecolato e poi dirà: " Contrariamente alle mie previsioni lo spettacolo è stato più terribile e affascinante nello stesso tempo".
La volta celeste è divenuta oscura, da Ovest scorro le valli divenute buie l'una dopo l'altra. Sento un frusciare d'ali frenetico ed improvviso e intuisco che gli uccelli corrono spaventati ai loro nidi, turbati dall'improvviso ritorno della notte. L'oscurità è accompagnata da strani brividi, sordi rumori.


"Ore 8.34: appare d'un tratto uno spettacolo di incredibile bellezza e di tremendo fascino..."



Sono trascorsi 70 dei 120 secondi di totalità calcolata ma riesco ugualmente a fissare uno schema grafico dei getti coronali, ben sapendo che nessuna fotografia potrà mai rappresentare totalmente l'estensione e l'orientamento dell'atmosfera coronale esterna.

Siamo agli ultimi istanti della totalità cerco quindi di individuare Mercurio che, secondo i calcoli, dovrebbe trovarsi a circa 20° a Est del Sole, ma non riesco a scorgerlo, mentre si notano benissimo Giove e Saturno ad Ovest e le stelle Alfa Acquarii ed Epsilon Pegasi in prossimità dell'equatore celeste.
Molto più in alto, verso Sud, intuisco un gruppo di stelle appartenenti al Capricorno.

Sono le 8 e 37 minuti, Tagliabue annuncia che la totalità sta per finire; rivolgo la mia attenzione al disco Lunare perché tra non molto i fenomeni sinora osservati si ripeteranno in senso inverso.
Ecco infatti apparire i grani di Bailey,che sono i varchi tra le montagne nel bordo lunare illuminati dal Sole. Ritornano le ombre volanti. L'ombra Lunare scivola verso Est velocissima: la totalità è finita e sono le 8 37' e 14".

I lavori proseguono sino alla fine del fenomeno.

(segue)





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