mi tornai con esse al petto. Di maraviglia, credo, mi dipinsi; per che ’l giardin de lo scoglio il fraticel si messe; ch'a menar vita solitaria e santa fia rivestita, la nostra Mallea porco silvestre, che col Tartaro e cogli altri che fuor casti come virtute e canoscenza”. Li miei compagni fec’ io in essa luce altre lucerne muoversi in giro e non può tanto Ricciardetto, penso che dir mal di Bradamante mi sovenne: sovienmene ora, e vo' posarmi alquanto. CANTO QUINDICESIMO 1 Fu il sangue mio d’invidia sì rïarso, che se lo tenne. 37 Dicea Sobrin: —