METEOCLIMATICHE UN FEBBRAIO FREDDO E MOLTO ASCIUTTO |
---|
Si è concluso il mese di Febbraio più asciutto degli ultimi 50 anni.
A Febbraio 1999 a Varese abbiamo registrato 0.6 mm, praticamente nulla ai fini della siccità che dura dall’11 gennaio scorso.
La scarsità di pioggia per Febbraio è una tendenza consolidata in questi ultimi 10 anni: infatti solo Febbraio 1994 ha prodotto un totale pluviometrico superiore alla media, mentre tutti gli altri mesi sono stati siccitosi.
Quanto al record del numero di giorni consecutivi senza pioggia significativa, siamo ancora ben lontani da quello del 1997, allorchè nei limpidi cieli varesini transitava splendente la Cometa Hale Bopp e la siccità durava dal 21 gennaio al 25 aprile, per 95 giorni. Per gli amanti delle statistiche diciamo che Febbraio 1997 produsse 1.2 mm di pioviggine.
Perché una siccità così prolungata?
In gennaio le perturbazioni sono state deviate dalla presenza di un Anticiclone esteso dall’Atlantico fino alla Russia.
Per Mercoledì, però, la situazione potrebbe ribaltarsi. Correnti più umide raggiungeranno da SW le nostre regioni apportando masse d’aria mediterranea verso la conca padano alpina.
Occorre infatti andare al 1949 per trovare un mese di Febbraio senza una sola goccia d’acqua.
Febbraio, come gli altri mesi invernali, non è molto piovoso, ma il valore medio di riferimento su 33 anni di osservazioni (statistica del CGP) riporta una totale di 84.6 mm.
Febbraio '99 si chiude, quindi, con un ammanco di 84 mm.
Precisione numerica a parte l’assenza di pioggia, per adesso, non manifesta ancora conseguenze dirette sulla vegetazione, poiché la siccità e’ stata accompagnata da temperature abbastanza rigide. Soprattutto nella prima settimana del mese un afflusso gelido di origine siberiana ha abbassato le minime fino a -7°C. Anche qui, però, nulla di eccezionale poiché nel 1991 registrammo la minima record di -11°C.
Nell’ultima decade del mese le temperature diurne sono risalite fino a valori massimi di 12.5°C e complessivamente il mese si conclude con una temperatura media di 3.9°, molto prossima alla media trentennale di 4.1°C.
La situazione cambia solo di poco se estendiamo le considerazioni pluviometriche al resto della provincia. Alle stazioni del Lago Maggiore, di recente installazione, non si sono registrati che un paio di mm di pioggia, in occasione di un breve rovescio accompagnato a qualche fiocco di neve in montagna, il giorno 22.
A Febbraio il ritiro dell’Anticiclone sui suoi domini iberici ha consentito l’approfondimento di un vortice depressionario sulle isole britanniche e sul mare del Nord.
Ecco quindi la discesa di aria gelida, accompagnata da ripetute perturbazioni che, tuttavia, si sono infrante contro la barriera alpina. Risultato: a nord delle Alpi metri e metri di neve, con le catastrofiche conseguenze di slavine e valanghe che tutti sappiamo, a sud delle Alpi discesa di aria secca, disidratata dal fenomeno del Föhn, quindi niente pioggia.
Vogliamo sperare che le precipitazioni siano deboli poiché un altro pericolo incombe adesso, quello delle frane. I terreni montani sono inariditi. L’azione del gelo e disgelo ha smosso rocce e sassi.
Piccole frane di terriccio e ciottoli si osservano su tutti i pendii che incombono su strade di fondovalle. Piogge intense sarebbero disastrose, perché potrebbero innescare smottamenti anche in zone tradizionalmente non a rischio.
Occorre quindi la massima vigilanza preventiva.1 Marzo 1999 - Salvatore Furia
TORNA AL BOLLETTINO METEO
TORNA ALLE STATISTICHE METEOCLIMATICHE
Per informazioni comunicare a:
1996-98© Società Astronomica G.V.Schiaparelli : l'uso di testi,
immagini e dati numerici è consentito solo per consultazione
e scopo personale. Per ogni altro utilizzo richiedere autorizzazione
a: