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  • Il tempo che ha fatto A VARESE

      IL TEMPO CHE HA FATTO A GENNAIO 2001
      Piovoso, ancora neve poi mite

    COPERTURA PIOGGIA NEVE
    gg.
    SERENI
    gg.
    VARIABILI
    gg.
    COPERTI
    mm
    caduti
    MEDIA
    36 anni
    diff. cm
    caduti
    MEDIA
    36 anni
    diff.
    6 5 20 149.8 85.3 +64.5 12 26 - 14

    Eccesso pluviometrico dall'1.1.2001 = + mm 64.5


    TEMPERATURA °C
    media
    mese
    MEDIA
    36 anni
    diff. Max
    mese

    g.no
    min
    mese

    g.ni
    Max
    stor.

    anno
    min
    stor.

    anno
    2.6 2.8 -0.2 11.0 30 -4.5 16e17 21.5 1944 -12.5 1985
    Nota: per il periodo 1965-2000 dati rilevati dal CGP
    Per dati antecedenti si fa riferimento a M. Moja "Ricerca Statistica sugli Elementi Meteorologici sul clima di Varese"-1954
    Il totale pluviometrico è comprensivo della fusione della neve.



    14 Gennaio, torna la neve in montagna.
    Cima Campo dei Fiori - Trigonometrico - dalla Cittadella di Scienze della Natura
    foto Andrea Aletti (clic per ingrandire)




    Grafico della temperatura media e delle precipitazioni a Varese

    (clic per ingrandire)

    SINTESI DELLA SITUAZIONE METEOROLOGICA QUOTIDIANA
    (link per la situazione meteorologica al suolo a varie ore sinottiche)
    dal Servizio Meteorologico Inglese, archiviate dal Servizio Meteorologico della Catalunia
    Giorno 01
    Il cuneo anticiclonico che ha determinato le belle giornate degli ultimi giorni del millennio si ritira verso i Balcani. Al suo seguito le correnti si dispongono da SW apportando nuove perturbazioni dalla Francia verso le regioni Italiane.
    02 Ritiratosi verso est il promontorio di alta pressione, le correnti diventano più sudoccidentali. Una perturbazione, connessa alla profonda depressione sul Mare del Nord, avanza dal Piemonte apportando dapprima neve anche a basse quote, successivamente rialzo termico e pioggia. La neve produce disagi alla circolazione su tutta la Pianura Padana e, nuovamente, anche all'Aeroporto intercontinentale di Malpensa.
    03 La vasta zona ciclonica, 980 hpa, in evoluzione sulle Isole britanniche determina un flusso dall'ovest verso l'arco alpino, con deboli onde depressionarie e alternanza di periodi asciutti e perturbati. Neve sulle Alpi, pioggia al centro, anche con qualche scoppio di temporale sulla Toscana.
    04 L'arco alpino è sotto l'influenza di un gruppo di perturbazioni atlantiche collegate al complesso sistema depressionario in evoluzione tra Francia, Islanda e Isole britanniche. Una debole perturbazione è in transito sulle regioni italiane, seguita da altre in avvicinamento. Al sud temperature molto miti.
    05 Breve intervallo tra due perturbazioni, quella del giorno 4 e quelle che interesseranno l'Italia nel fine settimana.
    06 Una estesa perturbazione collegata alla depressione in evoluzione sulle Isole britanniche fa affluire aria piuttosto umida e mite verso la regione padano-alpina. Ne conseguono piogge che diventeranno sempre più importanti. Temperature in sensibile aumento.
    07 Correnti sudoccidentali molto umide apportano tempo perturbato sulle regioni alpino-padane con piogge estese e insolite per il mese di Gennaio. In quota arrivano afflussi di aria mite che determina instabilità del manto nevoso e forte rischio di valanghe e slavine su tutto l'arco alpino.
    08 La perturbazione che ieri ha interessato le regioni settentrionali italiane si sposta verso le Venezie e interessa poco a poco le regioni centrali e adriatiche. Al nord continua l'afflusso di aria mite da SW, mentre dall'est inizia ad infiltrarsi aria più fredda e secca verso la Pianura padana. Il tempo tende a migliorare.
    09 Un debole e provvisorio anticiclone si allunga dalla Francia verso le Alpi. Pausa di tempo soleggiato tra una perturbazione e l'altra. Già domani torna il maltempo al nord.
    10 Esaurita la funzione del piccolo anticiclone temporaneo ecco tornare le correnti umide e miti meridionali verso la barriera alpina. Ciò apporta un intervallo di nubi medio-alte con debole soleggiamento. Temperature in diminuzione.
    11 Una depressione in formazione sull' Iberia agevola l'afflusso di aria umida e mite in quota dalle Canarie al Mediterraneo alle Alpi, determinando nuvolosità estesa anche sulle regioni centrali. Clima mite.
    12 La depressione vorticosa con minimo in prossimità di Lisbona alimenta e sospinge correnti moderate di aria umida e mite verso la barriera alpina. Altre masse d'aria più fredda, di origine continentale giungono dal NE determinando nuvolosità estesa medio alta stratificata sulle regioni settentrionali e deboli piogge.
    13 Due i sistemi barici che determinano il tempo e il clima sulla penisola e sui mari prospicienti. L'anticiclone anglo-scandinavo fa affluire aria secca da NE verso la regione padano alpina ove si trova aria piuttosto umida e mite.
    La neve fa la sua comparsa da quota 700 metri in su sulle Prealpi, in pianura piogge.

    14 L'anticiclone continentale, in evoluzione tra l'alto mare del Nord e i Balcani, determina una circolazione di aria più fredda e più secca che apporta un periodo di temporanea stabilità al nord.
    Il clima torna a valori invernali, propri della stagione.

    15 Continua la breve parentesi di tempo stabile. Le regioni settentrionali sono influenzate ancora dalla circolazione anticiclonica periferica originata dal robusto campo di alte pressioni in evoluzione tra le Isole britanniche (1041 hpa) e la Crimea.
    16 La pianura padana e le zone insubriche e vallive sono sotto il dominio di una piccola zona di aria fredda proveniente dai bassi Urali e dal Mar Nero che mantengono temporanee condizioni di tempo abbastanza soleggiato.
    17 Continua la breve parentesi di tempo stabile. L'anticiclone sulla Russia si sposta lentamente verso Est. Al suo seguito aria più umida e relativamente mite, in quota, raggiunge la regione padano alpina.
    Condizioni ideali per precipitazioni nevose fino al piano.

    18 Continua, seppure indebolito, il flusso di masse d'aria umida da SW verso tutte le regioni italiane. Sulle zone padano alpine ancora campo di relative alte pressioni. Ne consegue la tendenza a deboli precipitazioni. Gelo e neve possibili a basse quote.
    19 La depressione originatasi sul Golfo di Biscaglia si sposta gradualmente sul Tirreno e via via verso il Mar Libico. Interessate sono così le regioni centro meridionali, mentre le settentrionali rimangono all'insegna della variabilità.
    Clima mite e rischio valanghe e slavine in montagna.

    20 Un campo di alte pressioni mantiene la sua influenza sull'Europa centrale e sulle regioni alpino-padane. Una depressione in esaurimento tra la Sardegna e la Tunisia convoglia aria umida e instabile verso le regioni centro-meridionali italiane. Anche al nord permane una relativa instabilità.
    21 La nostra Penisola si trova tra due sistemi barici di alta pressione: uno che dall'Atlantico si protende verso l'Iberia e l'altro che dalla Russia si protende verso i Balcani e la regione padano-alpina. La depressione centrata sul Mare Libico, responsabile del cattivo tempo sul centro-sud italiano, si sposta vieppiù verso SE.
    22 Una debole perturbazione atlantica è in transito, con nubi medio-alte, sulla Lombardia diretta al triveneto e all'Est della Romagna. Torna il flusso sud occidentale a mitigare il freddo dei giorni scorsi, temporaneamente. Il tempo va peggiorando.
    23 Una complessa e vasta depressione è in evoluzione a NW delle Isole Britanniche. Gruppi di perturbazioni si avvicinano dall'Ovest, mentre correnti da SW apportano temperature relativamente miti.
    24 La vasta depressione in evoluzione sulle Isole britanniche e sull'Islanda alimenta e sospinge una perturbazione dietro l'altra verso il Nord, Centro e Sud del continente europeo. Aria più umida e relativamente mite affluisce da SW verso lo sbarramento alpino.
    25 Una perturbazione atlantica, collegata alla depressione sulle Isole Britanniche, interessa più intensamente l'arco alpino, con fenomeni più deboli la Pianura Padana, dal Piemonte al Veneto. Torna la neve in montagna.
    26 Le depressioni in evoluzione a sud dell'Islanda e sul Golfo di Biscaglia alimentano e sospingono gruppi di perturbazioni dall'Atlantico verso il nostro Pese. Esse interesseranno l'intera Penisola, con pioggia e neve in montagna, sopra 1600 metri.
    27 Una perturbazione, collegata ad un minimo secondario sulla Manica, in transito sulla Penisola, determinando tempo perturbato dal nord al sud.
    28 Dopo il transito della perturbazione i venti al nord si sono disposti dal Nord. Permangono condizioni di variabilità al nord, con luminose schiarite favoniche e annuvolamenti estesi. Sulle Alpi si è formato un temporaneo nucleo di Alta pressione. Una depressione sul Mediterraneo determina ancora maltempo al sud.
    29 Una depressione in evoluzione sulla Francia si porta sul Mediterraneo occidentale (Mar delle Baleari) e si approfondisce (995 hPa). La conseguente circolazione apporterà tempo perturbato sul centro-sud italiano. Clima secco con venti tempestosi.
    30 Un vortice depressionario di 997 hPa in prossimità di Porto Aranci (Sardegna) determina un residuo maltempo al Sud con temporali, rovesci e raffiche di vento. L'anticiclone atlantico sospinge un promontorio di 1020 hPa verso l'Europa, con un relativo miglioramento del tempo al nord.
    31 L'anticiclone atlantico si allunga verso nord. Ciò determina la discesa di aria molto fredda, di origine Polare che investe le regioni settentrionali italiane. Bora sulle Venezie. Sull'Italia meridionale residua una depressione che si porta lentamente verso il basso Jonio.






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