Il detrito spaziale "WT1190F" impatta la Terra
WT1190F è stato scoperto il 3 ottobre 2015 dal Catalina Sky Survey in Arizona, un progetto di ricerca che utilizza un telescopio da 1.5-m di diametro per scoprire asteroidi vicini alla Terra.
Dopo le prime osservazioni è apparso chiaro che l'oggetto in questione non orbitava attorno al Sole come tutti gli asteroidi, ma era su un'orbita geocentrica, dunque orbitava attorno al nostro pianeta. I calcoli orbitali lo descrivevano come un oggetto artificiale, probabilmente un pezzo di qualche missione spaziale degli anni passati.
Non appena l'orbita fu calcolata con buona precisione, l'oggetto è stato associato ad altri già noti fin dal 2009 (9U01FF6, UDA34A3 e UW8551D), dimostrando così che in realtà si trattava del medesimo, che periodicamente ripassava vicino alla Terra. WT1190F è stato seguito sin da allora, e gli esperti hanno calcolato che sarebbe caduto sulla Terra la mattina del 13 novembre 2015.
Orbita del detrito spaziale WT1190F. Cortesia Bill Gray - www.projectpluto.org.
Il nostro Osservatorio non si è lasciato sfuggire l'occasione di osservarlo, e complice il bel tempo autunnale di novembre, l'ha fotografato più volte nel corso della sua ultima orbita, prima del definitivo impatto.
L'immagine in basso mostra come appariva l'oggetto la notte tra il 4 ed il 5 novembre, grazie ad immagini ottenute dal telescopio da 60cm dell'Osservatorio. WT1190F è il debole puntino cerchiato in rosso: con una magnitudine pari alla 20.8, sono stati necessari oltre 40 minuti di posa! La distanza al momento della ripresa era di 598.000 km dalla Terra.
WT1190F come appariva il 4 novembre, ad una distanza di 598.000km.
WT1190F come appariva il 9 novembre, ad una distanza di 467.000km.
La notte tra l'11 ed il 12 novembre l'oggetto transitava prospetticamente davanti alla bellissima nebulosa Rosetta nella costellazione dell'Unicorno (alla sinistra di Orione).
L'immagine in basso mostra la nebulosa con il riquadro bianco che rappresenta la zona celeste da noi ripresa, visibile nell'animazione più in basso (in negativo).
La nebulosa Rosetta. Il riquadro bianco è la zona da noi ripresa nella successiva animazione.
Animazione del moto curvilineo di WT1190F, giorno 12 novembre, distanza di 219.000km.
Grazie a tutte le osservazioni giunte al Minor Planet Center, alla NASA ed all'ESA, incluse le nostre, è stato possibile identificare esattamente la zona dove il detrito sarebbe entrato in atmosfera, cioè a poca distanza dalle coste dello Sri Lanka, sotto l'India.
Punto d'impatto di WT1190F. Cortesia Bill Gray - www.projectpluto.org.
La notte più importante nella quale seguire WT1190F era quella del 12-13 novembre. L'oggetto era visibile dall'Italia da mezzanotte circa fino a meno di un'ora prima dell'impatto, ed abbiamo deciso di dedicargli gran parte del tempo osservativo del telescopio principale.
Fin da subito, data la ridotta distanza (76.000 km attorno a mezzanotte) abbiamo duvuto fare fotografie della durata di un solo secondo, altrimenti sarebbe stato difficile ottenere misure orbitali precise.
In basso è possibile osservare qualche immagine. I tempi indicati sono in UTC, per avere l'orario italiano occorre aggiungere 1 ora.
Gli operatori sono Luca Buzzi e Giovanni Colombo:
WT1190F il 12/11 alle ore 23.59 UTC. Distanza: 86.800 km. Velocità: 92.3"/min.
WT1190F il 13/11 dalle h.02.28 alle h.02.31 UTC. Distanza: 59.500 km. Velocità: 169"/min.
WT1190F il 13/11 dalle h.03.34 alle h.03.35 UTC. Distanza: 46.000 km. Velocità: 277"/min.
Proprio attorno alle ore 03.30 UTC (04.30 italiane) abbiamo anche tentato di capire se l'oggetto ruotava su sè stesso. Per fare questo abbiamo effettuato esposizioni singole da 30 secondi. Già la prima posa ci ha fatto sospettare che potesse ruotare molto velocemente.
La strisciata era in realtà formata da una sequenza di zone più luminose e zone più deboli, segno inconfondibile della sua rotazione.
WT1190F il 13/11 alle ore 03.29 UTC. Distanza: 47.100 km. Velocità: 265"/min.
Le immagini successive ci hanno tolto ogni dubbio!
WT1190F il 13/11 alle ore 04.38 - 04.39 UTC. Distanza: 31.200 km. Velocità: 610"/min.
WT1190F il 12/11 alle ore 04.46 UTC. Distanza: 29.400 km. Velocità: 685"/min.
WT1190F il 12/11 alle ore 04.47 UTC. Distanza: 29.000 km. Velocità: 694"/min.
Quella in alto è l'ultima immagine ripresa dal nostro Osservatorio, esattamente 91 minuti prima dell'impatto con l'atmosfera terrestre, che come abbiamo già detto è avvenuto poco al largo della costa dello Sri Lanka.
Gli esperti della NASA, in unione con gli scienziati arabi dell'Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi Uniti, hanno osservato il rientro in atmosfera a bordo di un aereo. La missione è stata un successo:
L'impatto in atmosfera di WT1190F, alle ore 06.18 UTC.
L'impatto in atmosfera di WT1190F, alle ore 06.18 UTC.
Ulteriori informazioni e video si possono trovare al seguente link: http://impact.seti.org/
La domanda che sorge spontanea è naturalmente: "Che cos'è WT1190F"?
Al momento non si ha una risposta certa. Una delle possibilità è che si tratti di un pezzo della missione Apollo 10, e nello specifico del modulo lunare LEM, denominato "Snoopy".
Partita nel maggio 1969, la missione Apollo 10 aveva il compito di provare la manovra di allunaggio, senza tuttavia far arrivare il modulo sulla superficie del nostro satellite, impresa che avrebbe invece compiuto la famosissima Apollo 11 due mesi dopo con il leggendario modulo "Eagle".
Dopo aver provato con successo la manovra, "Snoopy" si divise in due moduli. Il modulo di discesa venne fatto schiantare sulla Luna, mentre si decise di accendere i motori dell'altro modulo affinchè si inserisse in una particolare orbita solare, in co-rotazione con la Terra.
Ma come detto questa è solo una possibilità.
Il modulo lunare dell'Apollo 10, denominato Snoopy. Sarà lui WT1190F?
Dopo le prime osservazioni è apparso chiaro che l'oggetto in questione non orbitava attorno al Sole come tutti gli asteroidi, ma era su un'orbita geocentrica, dunque orbitava attorno al nostro pianeta. I calcoli orbitali lo descrivevano come un oggetto artificiale, probabilmente un pezzo di qualche missione spaziale degli anni passati.
Non appena l'orbita fu calcolata con buona precisione, l'oggetto è stato associato ad altri già noti fin dal 2009 (9U01FF6, UDA34A3 e UW8551D), dimostrando così che in realtà si trattava del medesimo, che periodicamente ripassava vicino alla Terra. WT1190F è stato seguito sin da allora, e gli esperti hanno calcolato che sarebbe caduto sulla Terra la mattina del 13 novembre 2015.
Orbita del detrito spaziale WT1190F. Cortesia Bill Gray - www.projectpluto.org.
Il nostro Osservatorio non si è lasciato sfuggire l'occasione di osservarlo, e complice il bel tempo autunnale di novembre, l'ha fotografato più volte nel corso della sua ultima orbita, prima del definitivo impatto.
L'immagine in basso mostra come appariva l'oggetto la notte tra il 4 ed il 5 novembre, grazie ad immagini ottenute dal telescopio da 60cm dell'Osservatorio. WT1190F è il debole puntino cerchiato in rosso: con una magnitudine pari alla 20.8, sono stati necessari oltre 40 minuti di posa! La distanza al momento della ripresa era di 598.000 km dalla Terra.
WT1190F come appariva il 5 novembre, ad una distanza di 598.000km.
WT1190F come appariva il 9 novembre, ad una distanza di 467.000km.
La notte tra l'11 ed il 12 novembre l'oggetto transitava prospetticamente davanti alla bellissima nebulosa Rosetta nella costellazione dell'Unicorno (alla sinistra di Orione).
L'immagine in basso mostra la nebulosa con il riquadro bianco che rappresenta la zona celeste da noi ripresa, visibile nell'animazione più in basso (in negativo).
La nebulosa Rosetta. Il riquadro bianco è la zona da noi ripresa nella successiva animazione.
Animazione del moto curvilineo di WT1190F, giorno 12 novembre, distanza di 219.000km.
Grazie a tutte le osservazioni giunte al Minor Planet Center, alla NASA ed all'ESA, incluse le nostre, è stato possibile identificare esattamente la zona dove il detrito sarebbe entrato in atmosfera, cioè a poca distanza dalle coste dello Sri Lanka, sotto l'India.
Punto d'impatto di WT1190F. Cortesia Bill Gray - www.projectpluto.org.
La notte più importante nella quale seguire WT1190F era quella del 12-13 novembre. L'oggetto era visibile dall'Italia da mezzanotte circa fino a meno di un'ora prima dell'impatto, ed abbiamo deciso di dedicargli gran parte del tempo osservativo del telescopio principale.
Fin da subito, data la ridotta distanza (76.000 km attorno a mezzanotte) abbiamo duvuto fare fotografie della durata di un solo secondo, altrimenti sarebbe stato difficile ottenere misure orbitali precise.
In basso è possibile osservare qualche immagine. I tempi indicati sono in UTC, per avere l'orario italiano occorre aggiungere 1 ora.
Gli operatori sono Luca Buzzi e Giovanni Colombo:
WT1190F il 12/11 alle ore 23.59 UTC. Distanza: 86.800 km. Velocità: 92.3"/min.
WT1190F il 13/11 dalle h.02.28 alle h.02.31 UTC. Distanza: 59.500 km. Velocità: 169"/min.
WT1190F il 13/11 dalle h.03.34 alle h.03.35 UTC. Distanza: 46.000 km. Velocità: 277"/min.
Proprio attorno alle ore 03.30 UTC (04.30 italiane) abbiamo anche tentato di capire se l'oggetto ruotava su sè stesso. Per fare questo abbiamo effettuato esposizioni singole da 30 secondi. Già la prima posa ci ha fatto sospettare che potesse ruotare molto velocemente.
La strisciata era in realtà formata da una sequenza di zone più luminose e zone più deboli, segno inconfondibile della sua rotazione.
WT1190F il 13/11 alle ore 03.29 UTC. Distanza: 47.100 km. Velocità: 265"/min.
Le immagini successive ci hanno tolto ogni dubbio!
WT1190F il 13/11 alle ore 04.38 - 04.39 UTC. Distanza: 31.200 km. Velocità: 610"/min.
WT1190F il 13/11 alle ore 04.46 UTC. Distanza: 29.400 km. Velocità: 685"/min.
WT1190F il 13/11 alle ore 04.47 UTC. Distanza: 29.000 km. Velocità: 694"/min.
Quella in alto è l'ultima immagine ripresa dal nostro Osservatorio, esattamente 91 minuti prima dell'impatto con l'atmosfera terrestre, che come abbiamo già detto è avvenuto poco al largo della costa dello Sri Lanka.
Gli esperti della NASA, in unione con gli scienziati arabi dell'Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi Uniti, hanno osservato il rientro in atmosfera a bordo di un aereo. La missione è stata un successo:
L'impatto in atmosfera di WT1190F, alle ore 06.18 UTC.
L'impatto in atmosfera di WT1190F, alle ore 06.18 UTC.
Ulteriori informazioni e video si possono trovare al seguente link: http://impact.seti.org/
La domanda che sorge spontanea è naturalmente: "Che cos'è WT1190F"?
Al momento non si ha una risposta certa. Una delle possibilità è che si tratti di un pezzo della missione Apollo 10, e nello specifico del modulo lunare LEM, denominato "Snoopy".
Partita nel maggio 1969, la missione Apollo 10 aveva il compito di provare la manovra di allunaggio, senza tuttavia far arrivare il modulo sulla superficie del nostro satellite, impresa che avrebbe invece compiuto la famosissima Apollo 11 due mesi dopo con il leggendario modulo "Eagle".
Dopo aver provato con successo la manovra, "Snoopy" si divise in due moduli. Il modulo di discesa venne fatto schiantare sulla Luna, mentre si decise di accendere i motori dell'altro modulo affinchè si inserisse in una particolare orbita solare, in co-rotazione con la Terra.
Ma come detto questa è solo una possibilità.
Il modulo lunare dell'Apollo 10, denominato Snoopy. Sarà lui WT1190F?