Nell'epoca delle esplorazioni spaziali in cui la conoscenza del sistema solare è talmente precisa da permettere a sonde automatiche di
atterrare su minuscoli asteroidi, un transito di Mercurio non ha più alcun interesse scientifico ma resta affascinante per il suo mostrarci
che "eppur si muove!" in una manciata di ore, raro evento in un universo altrimenti immutabile nei secoli e millenni del tempo umano.
Per facilitarne la previsione si puo' comunque tenere conto del fatto che possono avvenire sempre soltanto nei mesi di Maggio e Novembre
(attorno al giorno 10), epoche nelle quali la terra interseca il piano dell'orbita di Mercurio. MERCURIO: TRANSITO SUL SOLE DEL 7 MAGGIO 2003
Il percorso apparente del piccolo pianeta sulla fotosfera solare terminerà cinque ore dopo, precisamente alle 12:32 quando Mercurio
attraverserà nuovamente il lembo solare scomparendo nella luminosità del cielo diurno.
Ben altra importanza poteva avere un evento come questo agli inizi del settecento quando era ormai ben nota la teoria Newtoniana della gravità
che muoveva i pianeti attorno al sole ma ancora si ignorava quale fosse la distanza tra i pianeti e il sole. Un transito di Mercurio offriva
una bella occasione per misurarla poiché in due luoghi differenti della terra il piccolo dischetto del pianeta appare proiettato in una
traiettoria un poco differente sullo sfondo del sole che fa da riferimento. Dalle osservazioni, con semplici triangolazioni e facendo uso
delle leggi di Keplero, si risale alla distanza del pianeta.
L'idea di questo genere di misure era già stata esposta da Halley nel 1677 ma venne messa in pratica solo un secolo più tardi da Maskeleyne
che viaggio' fino all'isola di S. Elena per poter osservare l'evento con una prospettiva differente da quella europea.
Ma anche in tempi più recenti misure precise dell'orbita di Mercurio sono state cruciali per validare la teoria della relatività generale
(1920) che prevedeva, come infatti accade, che tutta l'orbita di Mercurio ruoti su se stessa alla impercettibile velocità di 1/100 di grado
per secolo, una precessione inspiegabile in base alla sola meccanica newtoniana.
Fortunatamente il transito di Mercurio sul sole non è un evento particolarmente raro e si puo' studiare agevolmente.
Nel secolo scorso è stato osservabile dalla terra per ben 14 volte ma per una certa località puo' coincidere con le ore notturne e quindi puo'
non essere visibile. L'ultima volta che fu osservabile dall'Italia, e solo nella fase finale del transito, risale al 1986.
Se l'orbita di Mercurio fosse complanare con quella terrestre, un transito diverrebbe assai frequente e si ripeterebbe con periodo regolare
di 115.88 giorni, tanto è il tempo che impiegano Sole, Terra e Mercurio a ritornare allineati.
In realtà, come per la luna, l'orbita di Mercurio è sensibilmente inclinata rispetto all'orbita terrestre e il transito si puo' verificare
soltanto quando Mercurio attraversa il piano dell'orbita terrestre. Questa è la ragione della periodicità maggiore e irregolare dei transiti.
La figura illustra come si presenterà l'evento visto da Varese. Il dischetto di Mercurio si potrà evidenziare solo a forti ingrandimenti
poiché è circa 150 volte più piccolo del disco solare. L'osservazione si puo' effettuare attraverso un telescopio che deve essere utilizzato
solamente con un apposito filtro per attenuare la radiazione solare. Un uso improprio puo' portare a danni irreversibili della vista.
Come sempre in occasione di spettacoli astronomici o eventi celesti particolarmente didattici, l'osservatorio di Campo dei Fiori sarà aperto
al pubblico, previa prenotazione al numero 0332-235491 e nel limite dei posti disponibili. Numerosi telescopi saranno predisposti sulla terrazza dell'Osservatorio per mostrare il fenomeno in condizioni di totale sicurezza sperando che il tempo sia favorevole anche se mediamente nel mese di maggio si registrano ben 15 giorni con pioggia e solo 9 del tutto sereni.
Mercurio non è il solo pianeta a transitare tra noi e il sole. Infatti anche Venere percorre un'orbita interna a quella terrestre.
I transiti di Venere sono più spettacolari di quelli di Mercurio poiché il dischetto planetario ha un diametro maggiore e lo si puo' scorgere
contro la fotosfera solare anche ad occhio nudo (naturalmente attraverso un filtro come un vetro da saldatore). Purtroppo sono anche più rari
poiché si ripetono a coppie, separate di 8 anni, ogni 105 anni.
Ne parliamo qui poiché un transito di Venere avverrà l'8 giugno del 2004, senza che non ne sia avvenuto neanche uno nel secolo scorso.
E siamo sicuri che qualcuno già vorrà annotarlo sul calendario!
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Last Updated on 15/4/2003