LE MIE IMPRESSIONI
di Luca Buzzi
Viaggiammo per oltre 30 minuti e ci fermammo nei pressi di Braunau, 40 km a nord di Salisburgo. Mentre eravamo in automobile notai chiaramente che
la luce si era affievolita creando ombre non più nitide. Attraverso velocissimi sprazzi di sereno notai
il sole già largamente eclissato: ore 12.25, mancavano meno di quindici minuti alla totalità e le mie
speranze di poterla osservare, enormi all'inizio, diminuivano col passare del tempo.
Ci girammo tutti verso ovest: l'orizzonte era diventato nero, segno dell'imminente arrivo dell'ombra.
Ma l'attenzione era ovviamente rivolta al sole: la leggera velatura accennata poc'anzi ci permise di
osservare i grani di Bailey in entrata ad occhio nudo: fu uno spettacolo eccezionale.
Le reazioni a questo fenomeno (ed in generale all'intera totalità) furono diverse:
chi urlava, chi piangeva, chi restava senza parole.
Dopo tre notti passate praticamente in bianco per l'emozione arrivò il fatidico giorno.
La nottata prima dell'eclisse era limpida e sembrava quasi di poter toccare la Via Lattea tanto era luminosa,
cosicché andammo a letto molto fiduciosi per il giorno dopo.
Però già dalle 4.00 il cielo si fece velato, destinato a peggiorare ulteriormente con il passare delle ore.
Ci svegliammo alle 7.00 ed aspettammo fino alle 9.15 circa nel campeggio di Perwang in attesa di
un'effimera schiarita, che purtroppo non si verificò.
Quindi decidemmo di partire (previa telefonata di consultazione al Centro Geofisico Prealpino) verso ovest.
Ci dirigemmo in una località di campagna verdeggiante, vicino ad Ausruck ed aspettammo lì fino alle 10.30 circa.
Strati e strati di nuvole ci sovrastavano non lasciandoci altra alternativa se non quella di spostarci nuovamente.
In questa località osservammo perfettamente alle ore 11.18 il primo contatto, poiché ci trovavamo
in un'ampia zona di sereno. Ognuno osservava il sole con occhialini e binocoli opportunamente filtrati,
mentre Andrea e Floriano eseguivano diverse fotografie del disco solare eclissato fino ad una percentuale
di circa 40%. Dopodiché il cielo si coprì di grossi cumuli obbligandoci, nostro malgrado, a spostarci
velocemente verso una lontana zona di sereno.
Arrivarono come un lampo le 12.35, quindi decidemmo di fermarci dove eravamo, ossia in una sperduta zona
di campagna nelle vicinanze di Mauerkirchen: la percentuale di sole eclissato era del 95% perciò scaricammo
velocemente il materiale dalle auto e ci dirigemmo correndo in mezzo alla campagna. In quel momento
il cielo nei pressi del sole era velato, ma questa velatura, man mano che i minuti passavano, si attenuava.
Una piccola zona di sereno era visibile poco distante dal sole ma arrivò solamente negli ultimi secondi della
totalità. In fretta e furia Andrea e Floriano montarono treppiede e macchina fotografica,
mentre la videocamera della quale disponevamo fu lasciata accesa sul ciglio della strada al fine di
poter riprendere il nostro gruppo e il calo di luminosità, evidentissimo.
Ad un certo punto Mauro Auteri gridò: "Guardate l'ombra!".
Improvvisamente si fece buio, ma un buio strano, mai osservato prima d'ora.
Il tempo scorreva così velocemente che non si poteva neppure dar spazio alle emozioni:
anche a me è venuto da piangere ma ero troppo concentrato ad ammirare la magnificenza del fenomeno per farlo.
Ogni tanto volgevo lo sguardo verso il paesaggio e notai che verso ovest un grosso cumulo si era tinto di un
arancione vivo, mentre tutt'attorno era praticamente buio. Riguardai il sole, ora più intensamente:
le protuberanze rosso sangue erano ben visibili ad occhio nudo mentre la velatura del cielo ci impediva
di godere totalmente del magnifico spettacolo della corona, anche se la sua parte più interna era comunque
visibile ad occhio nudo. Ora il mio pensiero correva lontano: pensavo a Campo dei Fiori ma soprattutto
alla spedizione ufficiale a Monaco di Baviera affinché riuscisse nel suo intento. Il conto alla rovescia di
Mauro ci avvisò della inevitabile fine della totalità, proprio nel momento in cui il sole si trovava
nel "famoso" sprazzo di sereno: meno 5,4,3,2,1: terzo contatto.
La totalità (durata circa 2 minuti e 10 secondi) era volata e il grano di Bailey in uscita fu accecante.
Per la prima volta dopo la totalità guardai i componenti del gruppo: Andrea, Oscar, Floriano, Mauro e
tutti gli altri erano tra lo sconvolto e l'esterrefatto.
Ancora increduli per lo spettacolo a cui avevamo assistito ci abbracciammo e rimanemmo in quella stessa località
fino al termine dell'eclisse.
Nessuna foto, nessun filmato, nessun racconto potrà mai eguagliare lo stato d'animo che si prova
nell'osservarla direttamente: ci si sente veramente piccoli ed indifesi rispetto agli eventi esterni a noi.
Io personalmente ho compreso solo a "freddo" lo spettacolo al quale ho assistito.
E' stata veramente un'esperienza ed un'avventura indimenticabile e non vedo l'ora di poter osservare
un altro spettacolo come questo al fine di provare nuove e magari diverse emozioni.
1996-99© Società Astronomica
G.V.Schiaparelli
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