LA COMETA 9P (Tempel1)
La cometa periodica Tempel orbita ogni 5.5 anni attorno al sole e verrà avvicinata il 4 luglio 2005 dalla sonda Deep Impact che invierà un proiettile per sondarne l composizione e la coesione.
L'impatto è previsto per le ore 7:52 (ora legale italiana) del giorno 4 Luglio. I dettagli della missione si possono trovare sul sito della NASA.
Nella cartina è mostrato il percorso della cometa tra il 4 e il 14 luglio. La prossimità della brillante stella della Vergine Spica e del pianeta Giove ne faciliteranno l'individuazione. Sarà tuttavia visibile solamente con un buon telescopio, a causa della sua bassa luminosità (magnitudine circa 10) e della sua vicinanza alle luci del crepuscolo serale. La carta è valida per le ore 22 legali.
Il proiettile scagliato dalla sonda incontrerà la cometa alla velocità di 10 Km/sec e provocherà un cratere sulla superficie della cometa di circa un centinaio di metri (le dimensioni della cometa Tempel sono per ora stimate in 6x2.4 Km). Il materiale fresco, cosi messo a nudo dopo essere rimasto ibernato fin dalle origini del sistema solare, verrà studiato dalla sonda madre e anche da terra.
Anche il nostro Osservatorio partecipa alle osservazioni. Quella che riportiamo sotto è la prima immagine della Tempel ottenuta in Italia, nel Novembre dello scorso anno.
L'impatto, come ampiamente riportato dai media, è avvenuto in perfetto orario alle ore 7:52 del giorno 4 Luglio ma un fronte temporalesco ha impedito l'osservazione della cometa dall'Osservatorio varesino durante la serata immedatamente successiva.
Fortunatamente il cielo era sereno il giorno 5 ed è stato possibile riprendere gli effetti dell'impatto anche con i telescopi di Campo dei Fiori. La cometa, 40 ore dopo l'incontro con la navicella spaziale, era ancora parechio più luminosa a causa dei gas espulsi durante l'urto. Le osservazioni continueranno anche nei prossimi giorni poichè il nostro osservatorio fa parte della rete di telescopi che collaborano con la NASA per il monitoraggio degli effetti dell'impatto.
Soltanto nelle prosime settimane o mesi si potranno sapere pero' i risultati delle analisi dei materiali raccolti in situ dalla sonda Deep Impact, che potranno precisare o smentire le più recenti teorie sulla formazione del sistema solare.