LA COMETA C/2014 Q2 (Lovejoy)


Lo scopritore, l'astrofilo australiano Terry Lovejoy, con il suo telescopio.

Lo scopritore, l'astrofilo australiano Terry Lovejoy, con il suo telescopio.

C/2014 Q2 (Lovejoy) è una cometa a lungo periodo, scoperta dall'astrofilo australiano Terry Lovejoy il 17 agosto 2014 nella costellazione Puppis, una delle costellazioni nate dallo smembramento di un'antica e più grande costellazione, la "Nave di Argo". Al momento della scoperta la cometa era di magnitudine circa 15, al limite del suo telescopio, ad una distanza dal Sole di circa 2.63 U.A., pari a circa 394 milioni di km (poco oltre l'orbita di Marte).
Terry Lovejoy non è nuovo a scoperte di questo tipo: per lui infatti la C/2014 Q2 è la quinta cometa che porta il suo nome!
Man mano che la cometa si avvicinava al Sole, la sua luminosità aumentava, fino a diventare un facile astro da osservare col binocolo ad inizio dicembre del 2014. Purtroppo non è stata visibile dal nostro emisfero fino all'ultima settimana di dicembre, quando è stata osservata anche con i nostri telescopi. In quel periodo alcuni esperti osservatori visuali dell'emisfero sud l'avevano già intravista ad occhio nudo, sotto cieli molto scuri non contaminati dall'inquinamento luminoso.
L'orbita della cometa la portava a spostarsi velocemente tra le stelle, atraversando le costellazioni della Colomba, della Lepre per giungere in Eridano attorno all'Epifania di quest'anno. Esattamente il giorno 7 gennaio è transitata al perigeo, punto della sua orbita più vicino alla Terra, ad una distanza di circa 70 milioni di km (meno della metà della distanza media tra Terra e Sole).

La prima osservazione della cometa fatta dal nostro Osservatorio, la notte tra il 20 ed il 21 dicembre: era alta appena 8 gradi!

La prima osservazione della cometa fatta dal nostro Osservatorio, la notte tra il 20 ed il 21 dicembre: era alta appena 8 gradi!

La cometa ripresa due giorni dopo, il 23 dicembre alle ore 00.46 locali, con il telescopio da 60cm.

La cometa ripresa due giorni dopo, il 23 dicembre alle ore 00.46 locali, con il telescopio da 60cm.

La cometa è debolmente visibile ad occhio nudo, ma solo lontano dall'inquinamento luminoso delle città. Per osservarla vi proponiamo una cartina che mostra la sua posizione rispetto alle varie costellazioni invernali durante il mese di gennaio. Naturalmente un binocolo facilita molto la visione.

La cartina per trovare la cometa, nel mese di gennaio. Cortesia Sky and Telescope.

La cartina per trovare la cometa, nel mese di gennaio. Cortesia Sky and Telescope.

La sera del 7 gennaio, complice un cielo sereno ma molto umido (umidità 90% in Osservatorio) abbiamo ripreso la cometa con un tele-obiettivo da 500mm di focale e camera CCD SBIG ST8XME. La somma delle fotografie acquisite, per un totale di 20 minuti di posa, mostra la luminosa chioma con la coda lunga oltre un grado e mezzo.

La cometa come appariva la sera del 7 gennaio, giorno del perigeo.

La cometa come appariva la sera del 7 gennaio, giorno del perigeo.

La cometa sarà dunque visibile per tutto il mese di gennaio; il perielio (punto della sua orbita più vicino al Sole) avverrà il 30 del mese. Da quel momento in poi la cometa diminuirà rapidamente di luminosità e dimensioni, per ritornare nelle gelide profondità del Sistema Solare dal quale è venuta.
Si stima che impieghi circa 8.000 anni per compiere un giro attorno al Sole.

L'Osservatorio organizzerà una speciale serata di osservazione pubblica presso i Giardini Estensi del Comune di Varese (Via Sacco, 5) il giorno VENERDI' 23 GENNAIO dalle ore 18.30 alle ore 21.30. L'evento sarà a partecipazione libera e gratuita, non occorre dunque prenotare.
Speriamo nel bel tempo!


Di seguito le nostre più recenti fotografie:

Foto del 10 gennaio, tele-obiettivo 500mm di focale e CCD ST8XME, 22 minuti di posa. Foto Luca Buzzi

Foto del 10 gennaio, tele-obiettivo 500mm di focale e CCD ST8XME, 22 minuti di posa. Foto Luca Buzzi

Sempre il 10 gennaio, obiettivo 70-200mm f/4 + 1.4x (280mm) e Canon 7D a 1600 ISO, 22 minuti di posa. Foto Andrea Aletti.

Sempre il 10 gennaio, obiettivo 70-200mm f/4 + 1.4x (280mm) e Canon 7D a 1600 ISO, 22 minuti di posa. Foto Andrea Aletti.

Foto del 14 gennaio, tele-obiettivo 500mm di focale e CCD ST8XME, 28 minuti di posa. Foto Luca Buzzi

Foto del 14 gennaio, tele-obiettivo 500mm di focale e CCD ST8XME, 28 minuti di posa. Foto Luca Buzzi


Nella fotografia in basso, del 14 gennaio, il contrasto è stato volutamente aumentato per far risaltare la coda, che raggiunge quasi i 5 gradi di lunghezza!

Foto del 14 gennaio, obiettivo 70-200mm f/4 (usato a 200mm) e Canon 7D a 1600 ISO, 45 minuti di posa. Foto Andrea Aletti.

Foto del 14 gennaio, obiettivo 70-200mm f/4 (usato a 200mm) e Canon 7D a 1600 ISO, 45 minuti di posa. Foto Andrea Aletti.


In questa bellissima fotografia a grande campo, sempre ripresa il 14 gennaio, la cometa transita nella costellazione del Toro; in alto si vede l'ammasso delle Pleiadi (M45), mentre a sinistra spicca la brillante stella arancione Aldebaran, nella testa del Toro.

Foto del 14 gennaio, obiettivo 50mm f/4 e Nikon D300, 20 minuti di posa. Foto Federico Bellini.

Foto del 14 gennaio, obiettivo 50mm f/4 e Nikon D300, 20 minuti di posa. Foto Federico Bellini.


Il 18 gennaio la coda della cometa puntava direttamente in direzione dell'ammasso delle Pleiadi. La coda è visibile, anche se debolmente, fino ad oltre 10 gradi di lunghezza!

Foto del 18 gennaio, obiettivo 70-200mm f/4 (usato a 78mm) e Canon 7D a 1600 ISO, 20 minuti di posa. Foto Andrea Aletti.

Foto del 18 gennaio, obiettivo 70-200mm f/4 (usato a 78mm) e Canon 7D a 1600 ISO, 20 minuti di posa. Foto Andrea Aletti.


Foto del 23 gennaio, obiettivo 70-200mm f/4 (usato a 70mm) e Canon 7D a 1600 ISO, 30 minuti di posa. Foto Andrea Aletti.

Foto del 23 gennaio, obiettivo 70-200mm f/4 (usato a 70mm) e Canon 7D a 1600 ISO, 30 minuti di posa. Foto Andrea Aletti.


 
 
 
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