LA COMETA C/2011 L4 (PANSTARRS)


Il telescopio dell'Osservatorio PAN-STARRS e l'immagine di scoperta.

Il telescopio dell'Osservatorio PAN-STARRS e l'immagine di scoperta.

La cometa C/2011 L4 (PANSTARRS) è stata scoperta il 6 giugno 2011 dall'Osservatorio professionale americano PAN-STARRS, acronimo di Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System. L'osservatorio si trova sulla cima di Haleakala, nell'isola di Maui nelle Hawaii. Al momento della scoperta la cometa era di magnitudine 19-19.5, ad una distanza dal Sole di circa 8 U.A., pari a circa 1,2 miliardi di km (tra le orbite di Giove e Saturno).
A marzo del 2012 la sua luminosità era aumentata fino alla magnitudine circa 14, dunque osservabile visualmente con telescopi da almeno 30cm di diametro sotto cieli scuri. Ha continuato ad aumentare gradualmente fino ad essere osservabile ad occhio nudo nel febbraio 2013, circa un mese prima del perielio, avvenuto il 10 marzo 2013 ad una distanza di 0.30 UA, pari a circa 45 milioni di km dal Sole, ed una magnitudine massima stimata tra la 0 e la 1 (il perigeo, punto più vicino alla Terra, si è avuto 5 giorni prima del perielio, ad una distanza di poco inferiore ai 165 milioni di km.
La sonda STEREO della NASA ha colto la fase del perielio, come si può vedere nel seguente filmato:

Il perielio della PANSTARRS ripreso dalla sonda STEREO della NASA.

Il perielio della PANSTARRS ripreso dalla sonda STEREO della NASA.

Nei giorni successivi al perielio, quando cioè la cometa ha iniziato ad allontanarsi dal Sole, è diventata visibile alle nostre latitudini, sebbene immersa nel crepuscolo serale. Il 14 e 15 marzo, grazie ad una tregua nelle condizioni meteo in quel periodo avverse, è stato possibile osservarla ad occhio nudo presso il nostro Osservatorio grazie a cielo terso con vento da nord (da Varese, causa inquinamento luminoso, non si è vista ad occhio nudo).
La magnitudine era tra la 1 e la 2, sebbene la scarsa altezza sull'orizzonte ovest (5 gradi) ed il crepuscolo ancora presente (45 minuti dopo il tramonto) ne hanno condizionato di molto la visibilità: sarebbe stato certamente più soddisfacente se la cometa fosse stata alta in cielo.
In ogni caso, per il nostro emisfero, è stata la cometa più brillante visibile dopo la Hale-Bopp del 1997.
Velocemente la cometa si è spostata verso nord allontanandosi dal Sole, riuscendo ad essere osservabile ben oltre il tramonto del Sole, dunque con un cielo sufficientemente scuro. Questo fatto, unito anche al progressivo cambiamento di prospettiva, ha mostrato una stupenda coda di polveri a ventaglio.

La coda di polveri a ventaglio ripresa dall'astrofilo austriaco Michael Jager.

La coda di polveri a ventaglio ripresa dall'astrofilo austriaco Michael Jager.

Nelle settimane successive, sempre grazie al cambio di prospettiva, la coda di ioni, seppur molto debole, si è mostrata fino ad una lunghezza complessiva di circa 10 gradi!

La lunga coda di ioni ripresa sempre dall'astrofilo austriaco Michael Jager.

La lunga coda di ioni ripresa sempre dall'astrofilo austriaco Michael Jager.

Dall'analisi della polvere e gas prodotti, si è stimato che il nucleo doveva avere un diametro solamente di circa 1km.
Ad oggi (metà ottobre 2013) la cometa ha una magnitudine visuale pari a circa 13; lentamente ma inesorabilmente ritornerà nella nube di Oort dalla quale è venuta, ed avendo un'orbita iperbolica non tornerà più a visitare il Sistema Solare.

Durante il periodo di visibilità della PANSTARRS, due astronomi dell'INAF di Trieste, Marco Fulle e Paolo Molaro, ci hanno chiesto di realizzare uno spettro ad alta risoluzione (in gergo tecnico si chiama “echelle”) della cometa, ben consci delle potenzialità del nostro spettroscopio, utilizzato ormai da anni per un vasto programma osservativo in collaborazione con l'Osservatorio Astrofisico di Asiago.
I risultati di queste osservazioni scientifiche sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Astrophysical Journal con un articolo dal titolo “Potassium detection and Lithium depletion in Comets C/2011 L4 (Panstarrs) and C/1965 S1 (Ikeya-Seky)”. Paolo Valisa e lo scrivente, entrambi dell'Osservatorio Schiaparelli di Varese, sono i co-autori dell'articolo, che si può scaricare al seguente link: http://arxiv.org/abs/1307.4885 (cliccare su “PDF” in alto a destra nella pagina).
In sintesi l'articolo spiega le abbondanze chimiche nello spettro della cometa, che ha una sovrabbondanza di sodio ripetto al potassio, fenomeno spiegato all'interno dell'articolo. Quello che manca completamente è il litio, che invece è presente, ad esempio, nelle meteoriti: perchè nelle comete (almeno in questa) non ve n'è traccia?
Per dipanare il mistero occorrono spettri di altre comete quando sono piuttosto vicine al Sole.

Di seguito vi proponiamo un estratto delle nostre fotografie più interessanti:

La cometa il 14 marzo dall'Osservatorio di Campo dei Fiori - M. del Romano.

La cometa il 14 marzo dall'Osservatorio di Campo dei Fiori - M. del Romano.

La cometa il 14 marzo dall'Osservatorio di Campo dei Fiori - L. Buzzi

La cometa il 14 marzo dall'Osservatorio di Campo dei Fiori - L. Buzzi.

La cometa da Varese, località Schiranna, il 14 marzo - A. Aletti e O. Bosetti.

La cometa da Varese, località Schiranna, il 14 marzo - A. Aletti e O. Bosetti.

La cometa tramonta dietro le Alpi il 14 marzo - A. Aletti e O. Bosetti.

La cometa tramonta dietro le Alpi il 14 marzo - A. Aletti e O. Bosetti.

Foto del 14 marzo da Bodio Lomnago - Federico Bellini.

Foto del 14 marzo da Bodio Lomnago - Federico Bellini.

La cometa ripresa da Bodio Lomnago da Federico Bellini, 14 marzo.

La cometa ripresa da Bodio Lomnago da Federico Bellini, 14 marzo.

Foto del 14 marzo dall'Osservatorio di Campo dei Fiori - A. Milani.

Foto del 14 marzo dall'Osservatorio di Campo dei Fiori - A. Milani.

Fotografia del 15 marzo di M. Auteri dall'Osservatorio di Campo dei Fiori.

Fotografia del 15 marzo di M. Auteri dall'Osservatorio di Campo dei Fiori.

Fotografia del 15 marzo di M. del Romano dall'Osservatorio di Campo dei Fiori.

Fotografia del 15 marzo di M. del Romano dall'Osservatorio di Campo dei Fiori.

Fotografia del 15 marzo di A. Milani dall'Osservatorio di Campo dei Fiori.

Fotografia del 15 marzo di A. Milani dall'Osservatorio di Campo dei Fiori.

La PANSTARRS e la galassia di Andromeda - Fotografia del 31 marzo di A. Aletti da località Mondonico (VA).

La PANSTARRS e la galassia di Andromeda - Fotografia del 31 marzo di A. Aletti da località Mondonico (VA).

La coda di ioni della PANSTARRS - Fotografia del 31 maggio di A. Aletti dall'Osservatorio Schiaparelli.

La coda di ioni della PANSTARRS - Fotografia del 31 maggio di A. Aletti dall'Osservatorio Schiaparelli.

 
 
 
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